Vecchi: “Handanovic leader, Zhang che carisma! Icardi ha a cuore l’Inter”
Vecchi è tornato a parlare dell’Inter, di Samir Handanovic, Steven Zhang e Mauro Icardi. Il portiere, stagione dopo stagione, si conferma uno dei leader del club nerazzurro sia sul campo che nello spogliatoio. L’ex allenatore di Primavera e prima squadra spiega i motivi delle difficoltà di Joao Mario
ICARDI BRAVO E UMANO: ECCO COSA MANCA
Stefano Vecchi tra Inter attuale e il racconto di Icardi: «Zhang? Nonostante sia molto giovane, è una persona carismatica. Ha sempre il sorriso, trasmette energia e trasmette fiducia. Per me in modo particolare ha sempre avuto un occhio di riguardo, devo ringraziarlo. C’è stato un buonissimo rapporto, anche se non ci vediamo da un po’. Mi risponde sempre agli auguri di Natale o buona Pasqua, nonostante tutti gli impegni che ha. E’ una persona giusta. Icardi viene dipinto in maniera molto diversa rispetto a quello che è – dice Vecchi -. Lui è un ragazzo disponibilissimo, un professionista serio. A me ha dato una mano nel confrontarmi con lui, è sempre stato molto disponibile. Ha sempre avuto a cuore i colori nerazzurri. Unica cosa è che è sempre stato visto come un finalizzatore, quello che badava più a se stesso, l’uomo d’area. Magari se riuscisse a fare questo salto di qualità di essere più coinvolto con la squadra, potrebbe diventare un grande trascinatore in tutti i sensi. Dal punto di vista umano è un bravissimo ragazzo. Radu? Può proporsi come vice-Handanovic».
IL RACCONTO DI HANDANOVIC E JOAO MARIO
Stefano Vecchi si concentra su Joao Mario e Samir Handanovic: «Handanovic è un professionista esemplare. Sembra che migliori ogni anno, pur invecchiando. Sta facendo stagioni importanti ed è diventato leader con la responsabilità di capitano. Ma lo era già, anche se non è uno di tante parole. Per l’esempio, è sempre stato un leader. Joao Mario? Può essere che il suo modo di giocare è da portoghese, da qualità e tecnica. Un ritmo anche un po’ più compassato che non si adattava bene al calcio italiano. Ha avuto anche tante opportunità, ma magari riesce a esprimersi meglio altrove».