Uva: “UEFA, interessa unico aspetto. Serie A a luglio realistico, coppe…”
Michele Uva, vicepresidente dell’UEFA, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano “La Repubblica”. Fra i tanti temi toccati la possibilità che la Serie A, come fatto intendere da Gravina ieri sera (vedi articolo), finisca a luglio.
LA RISPOSTA – A Michele Uva, vicepresidente UEFA, viene chiesto se è un problema che Inter e Juventus abbiano fatto partire alcuni giocatori: «Sono pochissimi casi, che andrebbero indagati singolarmente. Il calcio professionistico in Italia ha migliaia di tesserati e ha dato una risposta adeguata alla crisi del Coronavirus. Le donazioni e le raccolte fondi, da parte dei club o di singoli giocatori, lo dimostrano. Pur essendo un mondo dorato, ha saputo adeguarsi a un momento difficile».
CON O SENZA PUBBLICO? – Uva analizza come si riprenderà a giocare, in relazione agli stadi: «La paura della folla potrebbe durare più del divieto a radunarsi. Mi piace però pensare che si potrà tornare a godere della dimensione collettiva del calcio. Ogni anno i cinque campionati più importanti portano nelle arene oltre cento milioni di persone, comprese le coppe. È un patrimonio di socialità che va recuperato. Finire la Serie A a porte chiuse? In una logica di graduale ripresa del gioco, potrebbe essercene bisogno. Ma ricordiamoci che in Europa ci sono cinquantacinque diverse federazioni calcistiche e altrettanti governi nazionali. Sulla presenza del pubblico, ogni Paese si regola a modo suo. Noi al massimo potremo dare un indirizzo generale, non vincolante».
CHIUDERLA QUI? – Uva non commenta l’ipotesi di continuare o meno il campionato: «È una questione di cui dovranno occuparsi Lega Serie A e FIGC. Noi avevamo il dovere di permettere ai campionati di ripartire, se ci saranno le condizioni. Per il resto, come UEFA, l’unico aspetto che ci interessa direttamente è conoscere entro una data certa, che oggi è l’1 giugno ma sarà senz’altro spostata, quali squadre parteciperanno alle coppe il prossimo anno. Quindi, che i campionati riprendano o no, alla fine ci servirà in ogni caso una classifica. C’è un tavolo di lavoro aperto fra noi, club e leghe che discute di calendari. L’obiettivo è chiudere tutto, ovviamente, anche se si dovesse ricominciare a giocare a maggio. Ma davvero non ci sono precedenze, si tratta di armonizzare le attività. In Italia, dove lo stop è arrivato prima, si dovranno giocare più partite che altrove e non sarà semplice».
PROLUNGARE – Uva esclude che il 30 giugno sia una data vincolante per l’UEFA: «Non per noi. È importante per i club: in quella data scadono i contratti dei giocatori. E ci sono migliaia di svincolati in Europa che hanno già firmato accordi per cominciare a giocare in nuovi club dall’1 luglio. Dovranno vedersela società e giocatori, anche con la FIFA. Una soluzione andrà trovata. Ritengo realistico che a luglio qualche partita si dovrà giocare, di campionato, di coppa o di entrambi. Coppe europee con final-four? Non lo escludiamo, dipende dalle date che avremo a disposizione e dagli scenari che si verranno a creare. Abbiamo ufficialmente rinviato le finali di Champions League ed Europa League, inizialmente previste per maggio. L’importante è arrivare ad assegnare i trofei, sulla formula la discussione è aperta».
Fonte: La Repubblica – Franco Vanni