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Tronchetti Provera: «Hakimi come Maicon! Cambio nome? L’Inter è l’Inter!»

L’Inter ieri ha vinto contro la Juventus, dominando e convincendo. Marco Tronchetti Provera ne parla ai microfoni de “La Politica nel Pallone”, trasmissione in onda su “Rai GR Parlamento”. L’Amministratore Delegato di Pirelli parla anche della situazione societaria nerazzurra, che potrebbe presto cambiare nome (vedi articolo). Di seguito le sue dichiarazioni

QUALITA’ – L’Inter ha battuto la Juventus con merito e qualità. Marco Tronchetti Provera analizza la prestazione dei nerazzurri: «Conta il come la si è battuta anche, al di là che è sempre il risultato quello che conta ma vedere una squadra così compatta, ben messa in campo, con l’impegno di tutti è una grande soddisfazione per tutti i tifosi dell’Inter. Vidal? Devo dire che ha fatto una partita straordinaria e ha siglato il classico gol dell’ex, come nei migliori copioni. Quando tutto va bene succede anche questo. Cosa ha fatto al differenza? Devo dire che tutta la squadra ma con un centrocampo fortissimo: la partita di Barella, Brozovic, Vidal è stata di una qualità straordinaria. La pressione messa, senza concedere mai nulla alla Juventus, che non ha avuto una serata positiva, ma l’Inter comunque non ha concesso nulla. Davanti 5/6 occasioni da gol, quindi non si può chiedere di più».

ROSA – Tronchetti Provera è convinto della rosa dell’Inter: «Questa squadra, se è convinta nei propri mezzi, perché evidentemente la componente emotiva conta tantissimo, ha delle qualità straordinarie: è una squadra completa, con una panchina di qualità e può andare avanti e fare un cammino positivo. Ha dei giovani come Bastoni, Barella, ma anche Lukaku e Lautaro Martinez, ed è una squadra che può crescere e andare avanti. Se è questa l’Inter che Conte aveva immaginato? Io penso di sì perché ha tutti i reparti solidi. L’ha costruita con giocatori che si sono mostrati al di sopra delle aspettative, al di là di Bastoni e Barella, quando vediamo anche Lukaku e Lautaro. Io credo che ci sia la mano del miglior Conte nel costruire una squadra completa».

IN TESTA – Il discorso scivola poi sul ritorno di Milano ai vertici della Serie A: «Derby scudetto? E’ ancora presto per tutto, quando guardiamo alla rosa della Juventus capiamo che il metro di misura non è quello di ieri sera. Il Napoli ha grande qualità, quindi non c’è nulla di chiuso, può cambiare tutto in poche settimane. L’Inter ha potenziale, il Milan ha giovani fortissimi e in più ha un signore che da solo sa vincere le partite. E’ tutto da vivere settimana dopo settimana. Da tifosi ci manca qualcosa, uno stadio pieno cambia tutto. Abbiamo tutti un gran desiderio di tornarci. Se mi aspettavo Inter e Milan in testa? Che si dovesse tornare lì era ovviamente un desiderio e in fondo una certezza per tutti. Il Milan è una sorpresa positiva da un lato e dall’altro crea qualche timore in più, ma anche maggior divertimento. Non ce l’aspettavamo così appassionante il campionato e vedere Milano al vertice in qualche modo fa piacere a tutti».

PARAGONI – Per Tronchetti Provera, Achraf Hakimi può essere il nuovo Maicon: «Futuro? Io il futuro prossimo lo vedo bene nel senso che la squadra è solida e forte in tutti i reparti, quindi non vedo un’esigenza di rafforzamento in qualche reparto. Hakimi? Il pensiero va a Maicon, in alcuni casi sembra sia anche più veloce del brasiliano. Maicon ci ha fatto sognare in partite difficili con la sua energia e la sua forza, Hakimi ha la stessa caratteristica. E’ davvero bello vederlo e gioca un bel calcio: è un pendolino con qualità nel liberarsi dell’uomo e fare cross pericolosi. E’ davvero un acquisto di grandissima qualità».

STRUTTURA – Per finire, un commento sul possibile cambio societario: «A prescindere da quello che succederà a livello societario, la società si è rafforzata di uomini di esperienza all’interno, come Marotta e Conte. Abbiamo una struttura operativa molto forte, c’è una squadra di gente competente. Io credo che la tenuta di questa dirigenza e la qualità della squadra, facciano sì che qualunque situazione societaria possa essere sostenuta. Quando la squadra funziona alla fine la soluzione emerge, non sono preoccupato perché l’importante è che tenga la struttura del club e lo spogliatoio, quindi sono fiducioso. Un ritorno mio e di Moratti? Il ritorno al futuro è meglio del ritorno al passato. Bisogna guardare al futuro dell’Inter in modo positivo, poi i tempi evolvono e cambiano. Saremo sempre vicini all’Inter ma il passato non ritorna, si evolve. Il cambio nome? Io sono sempre legato alle tradizioni. Per me l’Inter è l’Inter e continuerà ad essere l’Inter».

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