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Tommasi: “In Italia non si può giocare a calcio! Un messaggio preoccupa”

Tommasi ribadisce la sua posizione: il calcio in Italia si deve fermare, a tutte le latitudini. Il presidente dell’AIC, intervenuto in collegamento con “90° minuto”, spiega anche perché alla fine non è stata portata avanti la richiesta di sciopero in Serie A (vedi articolo).

STOP INEVITABILEDamiano Tommasi è deciso: «Da ieri, quando sono uscite le informazioni sul Decreto, abbiamo cercato di sospendere la giornata odierna per capire come e quando proseguire. Questa cosa non è stata possibile, abbiamo visto, ci aggiorneremo penso martedì. La situazione è grave, soprattutto seria. Credo che il messaggio che il mondo del calcio oggi deve dare è che non si può giocare in Italia, non ci si può abbracciare come purtroppo hanno fatto i calciatori. Questo lo dice la comunità scientifica: la situazione è grave. Gli insulti (via social, ndr) confermano che la gente non ha ancora capito che deve cambiare abitudini. Far pensare che i calciatori siano viziati o privilegiati credo sia uno dei motivi per cui il contagio fatica a essere contenuto. Il messaggio è cambiare vita e non fare assembramenti, credo che stasera ci si troverà tutti insieme a vedere le partite».

NIENTE SCIOPERO – Tommasi spiega il dietrofront del pomeriggio: «Il Governo non ha detto che si può e deve giocare, ma che si possono giocare le partite dei professionisti. Abbiamo già casi di positività nelle squadre professioniste, purtroppo un magazziniere in Serie C è in terapia intensiva. Non si può giocare a calcio in questo paese, non ci si può avvicinare come fanno i giocatori di calcio. Questo messaggio deve passare, l’ha confermato anche il ministro Vincenzo Spadafora. Lo sciopero era un messaggio diverso, sembrerebbe che non si gioca perché non lo vogliono i calciatori, ma è il contrario: non si può giocare. Non si deve, ma non è per volontà dei calciatori. Sarebbe un messaggio preoccupante che a decidere che in Italia non si può giocare a calcio siano giocatori di vent’anni. Bisogna avere una vita sociale diversa, oggi il paese ha bisogno di un messaggio di un certo tipo».

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