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Toldo: «Firmai per il Barcellona ma poi andai all’Inter! Vi spiego come andò»

Toldo si racconta nel giorno del suo 50esimo compleanno. L’ex portiere dell’Inter, intervenuto sulle frequenze di Radio Nerazzurra nel format “Inter-Viste”, ripercorre la sua carriera nella Milano interista, iniziata nel 2001 e conclusa nel 2010 tra alti e bassi. Di seguito la prima parte dell’intervista realizzata a Toldo

NUMERO 1 INTER – L’avventura di Francesco Toldo con la maglia dell’Inter inizia nell’estate 2001: «Arrivavo dalla Fiorentina. Era un’Inter in crescita e programmata per vincere. Allora c’era Hector Cuper e dei grandi campioni quali Ronaldo, su tutti. Poi Christian “Bobo” Vieri, Sergio Conceicao, Marco Materazzi, capitan Javier Zanetti… Adesso me li ricordo tutti, un po’ alla volta (sorride, ndr). Era un’Inter composta da grandi giocatori. C’erano Mohamed Kallon e Nicola Ventola in attacco che ci hanno portato a essere primi in classifica quasi fino alla fine. Era un’Inter combattiva con i turchi, ma molto altalenante. Però abbiamo fatto un campionato strepitoso, purtroppo con l’epilogo finale amarissimo. Poi abbiamo capito un pochino come girava il vento e come girava il sistema».

NIENTE BARCELLONA – A Toldo non pesava essere il portiere più pagato della storia dell’Inter: «Non mi interessava niente. Il mio carattere ha di bello che non cambio l’umiltà, il mio modo di vivere, in base a quello che mi gira intorno o al successo. Credo che sia una delle caratteristiche grazie alla quale ho fatto una discreta carriera. Non mi lascio condizionare da quello che succede al di fuori del campo. Allora ero il portiere più pagato a livello di cartellino e anche a livello di stipendio che, dopo, Gianluigi Buffon ha superato. Eravamo io e lui i portieri del momento. Io avevo firmato per il Barcellona, perché la Fiorentina voleva vendermi in un’unica tranche. Poi è arrivata l’Inter, perché il Barcellona avrebbe invece pagato in quattro rate, e allora l’Inter ha pagato tutto e subito, vedendo i bisogni della Fiorentina che, ahimè, dopo è fallita lo stesso. Quando ho saputo di questa novità, ho detto subito sì. E ho detto che non mi interessava il guadagno personale. Ho detto: “Vado all’Inter”. Perché per me l’Inter rappresenta, insieme alla Juventus e al Milan, una delle tre grandi squadre che fanno parlare nel mondo intero. E perché da “avversario” sportivo prima mi chiedevo come mai l’Inter non riuscisse a vincere nonostante i campioni che aveva. Poi mi son dato una bella risposta e abbiamo trovato anche la soluzione del caso».

GIOIA NERAZZURRA – La carriera nerazzurra di Toldo si conclude nel 2010, non prima di aver vinto la Champions League da dodicesimo: «Beh ovviamente sono tutte partite legate alle grandi vittorie. Non ultimo anche il Triplete, che è stato un’apoteosi per tutti quanti dopo anni di sofferenza. Andando indietro… I vari scudetti e le varie Coppe Italia. Come momenti di gioia mi sono rimasti anche i rapporti di amicizia con tutti i miei compagni e con la proprietà. Per me è stato un onore aver conosciuto il presidente Massimo Moratti che, a suo modo, in maniera molto generosa, “da padre di famiglia”, ha gestito questa squadra e questa società».

DOLORE NERAZZURRO – Prima di festeggiare le vittorie, però, Toldo ribadisce le difficoltà passate: «Bisognerebbe distinguere un attimino, perché da giocatore le vorresti vincere tutte, ma è impossibile. Se ne perdi una ti arrabbi, cerchi di capire il perché, il per come. Ma da giocatore è un conto… Poi passano gli anni, diventi un attimino più tranquillo, più saggio, più riflessivo e dici: “Cavolo, ne ho vinte tante con l’Inter. Ne ho anche perse, ma ne ho vinte tante”. Non ho visto un’annata dell’Inter partire tranquilla e arrivare in maniera molto serena. Non è esistita una stagione del genere. Parti per vincere, sbagli qualche partita e arrivano le critiche. Navighi con il mare in tempesta, ma alla fine quella nave deve arrivare nel porto. E in qualche modo noi l’abbiamo fatta arrivare come potevamo. I mezzi li avevamo, abbiamo cercato di fare del nostro meglio. Poi però succedeva di tutto e quando succedeva lo sapeva anche il grande pubblico e lì c’era la loro reazione nei nostri confronti, cosa invece che in altre società non succedeva, sembrava quasi mascherato il problema. Poi, di punto in bianco, è arrivato il mare calmo e quindi l’Inter ha navigato anche in buone acque portando a casa scudetti, Coppe Italia e quello che ha meritato nel tempo indietro. Sono stato ripagato con gli interessi. Non solo io, ma tutti quanti perché è stata una gioia di tutto il mondo nerazzurro».

Ascolta “Francesco Toldo” su Spreaker.

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Fonte: Radio Nerazzurra – Fabio Donolato

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