Thiago Motta, ex giocatore dell’Inter oggi allenatore, a dieci dalla conquista del fantastico “triplete” nella straordinaria stagione del 2010, nel corso di una lunga intervista rilasciata a “Sky Sport” per la rubrica “Gli eroi del triplete” ha detto la sua riguardo la sua esperienza in neroazzurro, il rapporto con José Mourinho,
ALL’INTER – Thiago Motta inizia l’intervista parlando, in breve, della sua carriera e della sua esperienza all’Inter: «Credo che tutto quello che ho guadagnato fino a dove sono arrivato, è grazie alla mia qualità ma anche all’aiuto di qualcun altro. Cammino a testa alta, sono tranquillo per quello che ho fatto. Inter? Mi trovavo non bene, benissimo! A Milano ho avuto la convinzione di diventare un giocatore importante».
CON MOURINHO – Thiago Motta parla del suo rapporto con José Mourinho: «Più di una volta Mourinho mi ha fatto sentire importante, me lo ha detto più di una volta. Tante volte mi ha parlato di cose che comunemente a un calciatore non fanno piacere, ma tante altre volte mi ha fatto capire che devo sono importante per la squadra. Quando senti queste cose da un allenatore è importante, e da quel momento ho capito tante cose. Da quel momento sono arrivato anche in Nazionale e la mia carriera è cambiata. È stato importante per me, non è facile lavorare con lui perché è tosto, però lui è così. Ho imparato tantissimo da lui, vuole sempre il 110%. Se non stai bene a livello fisico però mentalmente tu devi essere al 200% e alla fine nel calcio conta tantissimo la testa. Lui era capace di entrare dentro la tua testa e farti capire quello che voleva a tutti i costi».
DUEMILADIECI – Thiago Motta parla in breve del 2010 e in particolare della finale di Madrid contro il Bayern Monaco: «È stato un anno bellissimo perché abbiamo vinto tutto. Mi dispiace non aver disputato la finale, però sono cose della vita e del calcio che devi accettare. Però abbiamo vinto la UEFA Champions League».
ETO’O E MILITO – Thiago Motta parla nello specifico di due suoi ex compagni di squadra, Samuel Eto’o e Diego Milito: «Un giocatore che mi impressionava tantissimo era Samuel Eto’o, ha fatto la differenza ovunque è stato. Diego (Milito, ndr) già lo conoscevo dal Genoa. All’Inter la buttava dentro in qualsiasi maniera, ha aiutato tantissimo la squadra a vincere quei titoli».
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