Serafini è scettico sulla possibilità che la Serie A finisca entro il 30 giugno. Il giornalista, in collegamento da Milano per “Sportitalia Mercato”, ritiene che si debba prima attendere la fine dell’emergenza Coronavirus, e solo dopo ristrutturare i campionati.
MOMENTO DI ATTESA – Per Luca Serafini la priorità attuale, nel mondo del calcio, non dev’essere quando riprendere la Serie A: «Il problema mi pare molto più grande. Cioè: intanto l’UEFA non decide chi vince i campionati. L’UEFA chiede ai federazioni quali club vengono iscritti, ma mi sembra tragicomico che non stia prendendo in considerazione non soltanto che venga rinviato l’Europeo, ma che vengano rinviati quei campionati di chi non aveva creduto a noi. Parlo di Francia, Germania e Inghilterra, che hanno iniziato dopo e avranno i problemi che abbiamo avuto nell’ultimo mese. Stanno perdendo tutti, perché è una situazione globale: è corretto che si abbia un’idea di rinascita? Non si possono fissare oggi che bisogna chiudere al 30 giugno e ricominciare a settembre. Non lo sappiamo, dobbiamo essere pronti a riorganizzarci. Questo è un cataclisma che riguarda il pianeta, dove noi siamo arrivati per fortuna per primi e ci stiamo organizzando adesso per superarlo. Bisogna trovare due o tre soluzioni, a seconda di quando e se le cose riinizieranno, e bisogna farlo in modo organico».
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