Intervenuto all’interno della rubrica a lui riservata su “Calciomercato.com”, Mario Sconcerti ha parlato dell’Inter, di Beppe Marotta e Antonio Conte
DOMANDA – Queste le parole di Mario Sconcerti sull’Inter. «E’ più l’Inter di Marotta o quella di Conte? Nel giorno della finale, ha meno senso chiederselo. Lavorare insieme e non amarsi in fondo è il destino di chiunque, ma ci sono nel calcio meriti che restano. E’ indubbio che Conte ha allenato bene una squadra costruita per lui da Marotta e da Ausilio. Qualsiasi lezione al di fuori di questa non è reale».
GIOCATORI – Sconcerti su alcuni calciatori nerazzurri. «Lautaro con Spalletti stava per esempio crescendo, spesso faceva la riserva, ma l’avevano portato e trovato Marotta ed Ausilio. E’ vero che Asamoah è scomparso, ma nelle prime 7 partite dello scorso anno, prima di infortunarsi, era titolare come con Spalletti. Ci sono volute una trentina di partite a Conte per scoprire l’importanza di Gagliardini, mentre Marotta ed Ausilio hanno portato Eriksen, mai titolare ma sempre trasferibile con un affare in ogni momento».
RUOLI – Sconcerti conclude. «Il risultato semplice, scontato, è che in una grande società tutti hanno un ruolo: i 2-3 dirigenti maggiori sono alla pari con il tecnico, nei trionfi e nei disastri. Non c’è uno bravo se gli altri due non lo sono. Nel giorno della finale europea, anche Conte dovrebbe capirlo e stringere la mano».
Fonte: Mario Sconcerti – Calciomercato.com
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