Sconcerti – giornalista sportivo -, nel consueto editoriale del lunedì mattina per il “Corriere della Sera”, analizza la nuova versione dell’Inter contiana. Quella vista a Parma ottiene il massimo risultato con la prestazione minima, in un certo senso
BUON AUSPICIO – L’editoriale di Mario Sconcerti dopo l’ultima giornata di Serie A premia l’Inter guardando il bicchiere mezzo pieno: “Il campionato anomalo sta generando comunque una sorpresa. Conta la qualità, la tecnica, ma non fine a se stessa. Conta la forte borghesia del calcio, le squadre messe bene in campo, di media qualità, ma molto fisiche. […] Poi c’è l’Inter: mi sembra un risultato largo, ma la prima regola del calcio è rispettare il campo. È stata un’Inter diversa, più stanca, senza Christian Eriksen, senza Lautaro Martinez, senza qualità nonostante il ritmo basso, con pochi cambi di velocità. La mia impressione è che a Parma le sia andata benissimo. Magari è un augurio”. Questa la chiosa di Sconcerti, più attento al risultato che alla prestazione.
Fonte: Corriere della Sera – Mario Sconcerti
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