Sconcerti: “Inter di Conte? La solita! Eriksen buono solo per una cosa”
Il giornalista Mario Sconcerti ha analizzato la ventunesima giornata di Serie A che ha visto lo stop della Juventus e la frenata dell’Inter di Antonio Conte e della Lazio
SCUDETTO – Queste le parole del giornalista Mario Sconcerti nel suo editoriale su “Corriere.it” sulla lotta scudetto tra Juventus, Inter e Lazio al termine della ventunesima giornalista del campionato di Serie A: “Se Conte avesse saputo quanta poca Juve rimaneva per il Napoli, avrebbe certamente evitato la sceneggiata contro l’arbitro e la fuga dalla conferenza stampa per eccesso di stress . È stata una giornata di fiacca improvvisa, come il primo giorno di primavera, nessuna delle prime quattro ha vinto, la Juve ha perso“.
CAMPIONATO – Quindi l’analisi di Mario Sconcerti prosegue: “Non ha giocato la Lazio nel derby, non è entrata in campo la Juve col Napoli, ha fatto fatica anche l’Inter contro la vecchia organizzazione del Cagliari. L’Inter adesso è a 3 punti, la distanza di uno scontro diretto, la Lazio è a 5, ma ha anche una partita in meno. Ritrova un equilibrio forte un campionato squilibrato, dove le ultime prendono punti alle squadre di mezzo e quelle di mezzo alle grandi squadre. La Juve ha oggi 7 punti meno di un anno fa, anno di poche virtù in cui batteva facilmente tutti“.
JUVENTUS – Sulla Juventus Sconcerti aggiunge: “Ma qualcosa di più profondo accade. Sarri ha sbagliato a far giocare i tre attaccanti insieme perché ha dato tre grandi riferimenti al Napoli. Demme ha trovato la partita andando dietro a Dybala, il quale non capiva perché dovesse giocare dovunque tranne che nel suo ruolo. Era una Juve matura per perdere, ma non lo avevamo capito, era anzi sembrata nella classica fase di crescita Sarri. Qualcosa gli è morto dentro, un vuoto grande come la vanità della vecchia attrice, convinta che basti la classe per dare carattere alle battute“.
INTER – Infine sull’Inter di Antonio Conte: “Conte ha 8 punti più di un anno fa, ne ha recuperati 16 alla Juve. Ha fatto un ottimo lavoro e viene adesso perdonato nel suo momento di debolezza. Ma l’Inter più che stanca è diventata solita. Le poche idee del centrocampo sono le poche idee dei due attaccanti. Eriksen è un buon acquisto solo per questo, può dare non il meglio, ma il di più. Il resto dipende ancora da Sarri“.