Sconcerti è piuttosto duro nell’analisi di Juventus-Inter di ieri. Il giornalista, intervenuto a “TMW Radio”, commenta in maniera molto negativa lo 0-0 di ieri e la prestazione di diversi giocatori nerazzurri, fra cui Eriksen.
POCO E NIENTE – Mario Sconcerti è insoddisfatto per quanto visto in Juventus-Inter: «Partita finta? Sì, perché non hanno cercato di battersi. L’Inter non ha tirato in porta e la Juventus ha fatto due azioni con Cristiano Ronaldo. Ma non ho visto la ricerca sincera della vittoria. L’Inter mi è sembrato volesse uscire bene, la Juventus gliel’ha permesso. Tutto qui. Ma conosco l’Inter, soprattutto: è una squadra che tira dieci volte in porta a partita, ieri non ha tirato mai. Mai! Erano due squadre che forse avevano molta più voglia sugli spalti (si riferisce alle liti fra panchine e tribuna, ndr), ma in campo no. Romelu Lukaku è un giocatore che si auto-chiude, si auto-occulta, anche perché ha avuto pochi palloni. Quando una partita del genere finisce 0-0 c’è qualcosa che non funziona».
ZERO PERICOLI – Sconcerti ribadisce: «A me ha dato proprio l’impressione di partita finta, di due squadre che partivano da una base e non hanno cercato di cambiarla. È stata una partita inespressa, in cui c’è stato un giocatore che non aveva capito l’andamento: Cristiano Ronaldo, che infatti è stato secondo me il migliore. È stato l’unico pericoloso. Per esempio: è stato messo Christian Eriksen, che non sa giocare meglio di così. Infatti l’hanno messo in campo per battere le punizioni: forse l’ha fatto (Antonio Conte, ndr) perché altrimenti gli avrebbero chiesto perché non l’ha fatto giocare».
ATTACCO SPUNTATO – Sconcerti si sofferma sulla prestazione delle punte dell’Inter: «Lautaro Martinez è un grande giocatore, però deve imparare a distribuire i gol. In dodici partite di campionato ha segnato in tre: è questo che gli manca. Dev’esserci un gioco che permette a Lukaku di sbagliare una partita. Se lui si ferma Lautaro Martinez deve essere pericoloso: fra un anno o due segnerà venticinque o trenta gol, ma deve imparare già da adesso a distribuire bene i gol. Anche perché l’Inter non ha centrocampisti che segnano o che si inseriscono: ha solo Nicolò Barella, che ha fatto tre gol, ma gli altri non segnano. Non ti puoi basare soltanto su un grande centravanti».
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