San Siro, Mascheroni (architetto): “Così può essere il migliore al mondo”
Jacopo Mascheroni con il suo studio di architettura “Jma” crede fortemente nella ristrutturazione di San Siro per Inter e Milan e spiega come verrebbe realizzato il suo progetto
RESTYLING SAN SIRO – Il “Corriere di Milano” nella sua edizione odierna ha così riportato le parole ed il progetto dell’architetto Jacopo Mascheroni dello studio milanese “Jma” per uno stadio San Siro ristrutturato per continuare ad ospitare Inter e Milan: “L’impianto «ha il dna perfetto per essere uno dei migliori stadi al mondo. Si può fare», servirebbero «200-250 milioni di euro e tre anni di lavori. Il fatto che il Meazza sia costruito con anelli indipendenti tra loro aiuta: basterebbe. chiudere qualche settore alla volta per procedere in tutta sicurezza, riducendo la capienza a 45mila posti. La prefabbricazione delle componenti del progetto permetterà di ridurre i tempi».
SAN SIRO RISTRUTTURATO – “Il risultato sarebbe un’arena da 62mila posti, più bassa, con le storiche linee sinuose delle rampe rivestite, risagomate e accentuate dalla scomparsa di terzo anello, torri e tralicci. La nuova copertura sfaccettata servirà a contenere l’inquinamento sonoro all’esterno, e migliorare il comfort acustico all’interno. Il primo passo è la costruzione dell’«anello zero»: tremila posti premium (in totale il progetto ne conta 9.500) a bordo campo, ottenuti abbassando di due metri il terreno di gioco”. «È un accorgimento che sfrutta la distanza che separa oggi le tribune del primo anello dal manto erboso», ha dichiarato l’architetto Mascheroni.
IL PROGETTO – “I servizi che oggi mancano sarebbero ricavati nei vuoti presenti nei due anelli superstiti, attraverso nuovi solai prefabbricati dove inserire gli spazi di hospitality, food&beverage, i bagni. I tornelli saranno inglobati nel terzo anello esterno: un disco «verde» attorno allo stadio, in parte sotterraneo, che ospiterà i parcheggi, negozi e tutto quello che fa gola ai club e potrà intrattenere i tifosi. Le travi reticolari rosse verrebbero riciclate nella nuova piazza: saranno un doppio «portale» che disegnerà il boulevard che porta al metrò. Infine, capitolo ecosostenibilità: verde «profondo», come chiesto dai residenti, aree a parco, impianto geotermico, sistema di raccolta dell’acqua piovana, luci led e accorgimenti energetici”.