Samaden: «Di Gregorio non è un fallimento dell’Inter. Squadre U23? Un problema»

Roberto Samaden, ex Responsabile del Settore Giovanile dell’Inter e ora all’Atalanta, dal palco del Festival della Serie A a Parma fa il punto sulle seconde squadre e sulla questione di Michele Di Gregorio, ex estremo difensore nerazzurro e ora a un passo dalla Juventus
PROBLEMA SECONDE SQUADRE – Al momento, in Italia, solo Juventus e Atalanta possono vantare una seconda squadra. Un progetto che anche l’Inter vorrebbe lanciare. L’ex Responsabile del Settore Giovanile, Roberto Samaden, fa il punto, però, sui problemi: «Il presidente la voleva fare la seconda squadra il primo giorno che era arrivato. Però il problema sono le strutture, come il centro sportivo di proprietà. Il tema di giocare va affrontato. Il contesto non ci aiuta, ma se non vogliamo perdere giovani di valore dovremo fare la seconda squadra per poterli far crescere in maniera migliore. Penso anche a Di Gregorio, se avesse giocato in seconda squadra sarebbe rimasto dentro al contesto e magari ora sarebbe il portiere titolare dell’Inter. E questo, magari, potrebbe succedere ad altri club. Il ciclo dei prestiti, fuori dal contesto, non ti permette di capire il valore del giocatore».
Samaden, l’esempio di Michele Di Gregorio e dell’Inter
GESTIONE – Roberto Samaden, tra gli esempi, ricorda anche quello di Michele Di Gregorio e il suo percorso che lo ha portato da possibile titolare all’Inter a prossimo titolare della Juventus: «Non è un fallimento quello di Di Gregorio. Ha fatto quel tipo di percorso e in quel momento era giusto darlo a un club che lo facesse giocare in maniera fissa, non potevi mandarlo in prestito per sempre. Come lui ce ne sono mille di esempi tra le squadre italiane. Su Dimarco è stato bravo Ausilio a riportarlo nel contesto. I rischi ci sono sempre e li corrono tutti i club nel momento in cui non hanno un’U23».