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Sabatini: «Inter, Lukaku in crescita e Dzeko stanco! Spogliatoio? Vadano a cena»

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Sabatini trova finalmente indicazioni confortanti da Lukaku, in gol nelle ultime due partite contro Udinese e Porto, mentre vede in calo Dzeko. Per il giornalista, in collegamento con Microfono Aperto su Radio Sportiva, c’è però da agire nello spogliatoio dopo le ultime discussioni.

STRADA INDIRIZZATA!Sandro Sabatini vede i quarti di Champions League vicini: «L’Inter se non passa è molto colpevole, perché è molto superiore al Porto. Anche come organico, vedi l’espulsione di Otavio. Deve stare solo attenta a una cosa: a lungo andare i litigi in campo non sono belli, quindi sarà bene che Simone Inzaghi, Giuseppe Marotta e Piero Ausilio portino la squadra a cena a mangiare una bella pizza e dicano ai ragazzi di smetterla. Non sono casuali, sono significativi di uno spogliatoio che evidentemente non è tutto rose e fiori. C’è da rimettere a posto lo spogliatoio, datemi retta, o diventa pericoloso».

LA PREFERENZA – Sabatini giudica l’attacco: «Per la fortuna di tutti i tifosi di tutte le squadre, in particolare dell’Inter, non sono un allenatore. Avevo visto Edin Dzeko molto stanco, con Romelu Lukaku che con l’Udinese aveva dato segnali. Avrei fatto giocare titolare Lukaku e Dzeko a partita in corso, adesso aggiorno: Dzeko lo continuo a vedere stanco, come l’anno scorso, ma Lukaku è in crescita a livello fisico, mentale e atletico. Quindi vedo Lukaku titolare, ma non è scontato che sia sempre con Lautaro Martinez: giocheranno quelli più in forma».

IL PASSAGGIO – Sabatini, infine, torna indietro di qualche anno: «Quando c’era da commentare le difficoltà di Luciano Spalletti all’Inter io sono stato uno dei pochi a dire che Marotta, cambiando Spalletti per Antonio Conte, doveva cambiare il valore della squadra e il livello tecnico dell’Inter, ma come valore dell’allenatore erano già sullo stesso piano Spalletti e Conte. Sono stato travolto da tutti i tifosi, dicendo che Conte era il numero uno. Tante cose si sentono dire, purtroppo, quando si deve salire sul carro del vincitore. Così sono bravi tutti, a parlare con un minimo di comprensione no».

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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