L’Inter di Inzaghi è migliorata nei big match mentre continua a dimostrarsi altalenante nelle partite contro le cosiddette medio-piccole. Sandro Sabatini, intervenuto nel corso di Microfono Aperto su Radio Sportiva, individua una causa in particolare. Il giornalista commenta poi la comunicazione del club nerazzurro
PREVISIONI – L’Inter di Simone Inzaghi è molto altalenante, soprattutto nelle sfide sulla carta più semplici. Secondo Sandro Sabatini, il futuro del tecnico nerazzurro è legato all’obiettivo Champions League: «Tante panchine sono legate ai risultati, se l’Inter non centra la Champions League secondo me Inzaghi viene cambiato. Se Pioli non centra la qualificazione rimane comunque alla guida del Milan. Le panchine più in bilico sono quelle di Inter e Roma, poi eventualmente tutte le altre. In ogni caso è una previsione fatta al 2 di marzo».
CAUSA – Sabatini individua una causa su tutte riguardo alle difficoltà in campo: «Perché l’Inter sbaglia le partite ‘facili’? Io sono contro i capri espiatori, tipo gioca Gagliardini e perdi perché a Bologna non c’era e ha giocato anche quando l’Inter ha vinto facendo la sua figura. La cronaca recente dice che dopo una grande prestazione l’Inter in quella dopo ha deluso tantissimo. Qui succede una cosa: o sono stanchi o deconcentrati, tendo a escludere la prima perché bene o male si fa turnover. Questa è una squadra che trova spirito, coraggio e forza nelle partite che reputa grandi. Trova invece una motivazione molto blanda nelle partite successive, quando scende l’adrenalina. In quello credo ci sia una mancanza da parte dell’allenatore».
COMUNICAZIONE DISTORTA – Sabatini risponde poi a un radioascoltatore che avanza il dubbio su giocatori distratti dalla smobilitazione dell’Inter: «Sul fatto di avere una politica societaria orientata ai parametri zero, comunicata in maniera approssimativa e poco a beneficio della squadra e a tutela di Zhang, un po’ l’ascoltatore ha ragione. La comunicazione va nella direzione che Zhang è bravissimo, invece è un presidente in difficoltà economica. Si fa passare il messaggio che Marotta e Ausilio possono arrangiarsi. Se poi però fai passare l’arte di arrangiarsi come la cosa migliore per la società, quando sai che ogni anno devi chiudere in attivo di 40/50 milioni di euro, vuol dire raccontare ai tifosi una verità distorta. I giocatori, sapendo che ci sono lavori in corso, non vengono condizionati sul rendimento in campo ma hanno un alibi. E invece le giustificazioni e gli alibi vanno tolti ai giocatori».
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