Ronaldo: “5 maggio? Episodi strani, Inter troppo rilassata. Contro Iuliano…”
Ronaldo ha raccontato diversi aneddoti del suo percorso in Italia e all’Inter. Il Fenomeno descrive l’episodio dello scontro con Iuliano, l’infortunio al ginocchio e il 5 maggio. Di seguito le sue dichiarazioni nella diretta Instagram con Del Piero
STOP LUNGO E DIFFICILE
Ronaldo e il durissimo infortunio subito: «Infortunio al ginocchio? Mi ha interrotto la dinamica che avevo. Erano 4-5 anni che giocavo senza problemi fisici, stavo benissimo. Però dico sempre che prima ci allenavamo in maniera molto diversa rispetto che dal 2000 in poi. Prima mi allenavo con Roberto Carlos e Cafu e dovevo andare al loro ritmo che a me non serviva. Mi ha traumatizzato questo lavoro sulle lunghe distanze… C’era da fare 10 km. Poi dopo il 2000 le squadre hanno iniziato a fare allenamenti individualizzati. L’unica spiegazione per il mio infortunio è che mi solo allenato male prima degli anni 2000. Però poi mi sono fatto di nuovo male, quindi è solo una teoria. Però ho imparato tantissimo: dopo gli infortuni sono diventato un uomo migliore e ho capito l’amore per il calcio. Nel primo infortunio pensavo che sarei tornato anche se tutti dicevano che non era possibile».
DALLO SCONTRO CON IULIANO AL 5 MAGGIO
Ronaldo ripercorre alcuni episodi decisivi nella sua storia all’Inter: «Scontro con Iuliano? Posso capire gli errori, capitano, ma lì… E voi non c’entrate nulla. Noi facevamo bellissime partite, ma voi non avevate bisogno di nessun aiuto. In Italia ho vissuto una bellissima relazione con i tifosi: Inter, Milan, Juventus… Come si vive in Italia il calcio, non è da nessuna parte. Troppo bello.E’ per quello che torno sempre a Milano: l’affetto con cui la gente mi tratta e i ricordi che porto. Una soddisfazione incredibile, sono innamorato. 5 maggio? Quell’episodio dell’Atalanta con Cuper mi ha fatto capire che per forza avrei dovuto lasciare Cuper. Ma avevo rispetto e dovevo finire la stagione. Il 5 maggio è stato dopo e abbiamo perso noi la partita, senza nessun’altra interferenza. Ci sono state troppe cose strane in quelle settimane e noi ci credevamo. Nesta all’Inter… Eravamo troppo rilassati e abbiamo sbagliato. Abbiamo perso nell’attitudine e come abbiamo preparato la partita. E’ una ferita».