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Rocchi: «Gol Atalanta contro l’Inter? Era da annullare! Un obbligo»

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Aveva fatto molto discutere, lo scorso 28 febbraio, il gol annullato all’Atalanta contro l’Inter per un fallo di mano di Miranchuk. Oggi è uscita la prima puntata di Open VAR Masterclass, nuovo format di DAZN dove il responsabile della CAN Rocchi valuta gli episodi dal punto di vista del regolamento. Torna proprio su quello e non solo.

NECESSARIO – Dopo dieci minuti di Inter-Atalanta del 28 febbraio era stato annullato un gol a Charles De Ketelaere. Motivazione: fallo di mano di Aleksej Miranchuk rivisto al VAR e sanzionato. Decisione corretta, come spiega Gianluca Rocchi: «Qui l’on-field review è obbligatoria, perché devi valutare la punibilità del tocco di mano del giocatore dell’Atalanta. Se per l’arbitro non fosse stato punibile il gol sarebbe stato regolare, l’arbitro è l’ultimo che deve decidere. Fosse stato oggettivo non serviva rivederlo, come il fuorigioco».

REVIEW CORRETTA – Così come in Inter-Atalanta, lo scorso 23 dicembre il VAR è intervenuto in una partita della capolista. Quella contro il Lecce, per togliere un rigore agli ospiti per presunto fallo di mano di Carlos Augusto. Le parole di Rocchi: «L’arbitro lo vede in prospettiva più largo probabilmente di quello che è, pensando che il gomito sia fuori dalla figura. Il calciatore in realtà è all’interno della figura, per cui questo è un calcio di rigore giustamente da non assegnare. Poi in campo può anche accadere che si veda male, ma questo non ha nessun parametro di punibilità».

NIENTE INTERVENTO – In chiusura, Rocchi parla di un tocco di mano di Patric in area in Lazio-Inter su cui si è lasciato proseguire: «Questo è un attimino più interpretabile perché meno giocato. Però, anche su quest’aspetto, il pallone cambia radicalmente direzione: gli carambola sul braccio, non riteniamo sia assolutamente punibile. Lo diventerebbe punibile, ed è molto interessante fare questo passaggio, se ci fosse un extra movimento. A quel punto da gesto istintivo diventerebbe punibile, da doverlo assegnare. Ma qui di punibile non c’è niente».

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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