Mondo Inter

Rizzoli: “Genoa-Inter, rigore su Lukaku diverso dal Parma. Il fuorigioco…”

Rizzoli ha appena concluso il suo intervento durante “Sky Calcio Club”. Dopo aver confermato che su Perisic in Inter-Parma era rigore netto (vedi articolo), il responsabile della CAN ha parlato anche del protocollo VAR e fatto una distinzione col rigore negato a Lukaku in Genoa-Inter.

LE DIFFERENZENicola Rizzoli smentisce che, in caso di trattenute, il VAR non possa mai intervenire: «Il problema è che quando parliamo di spinte e trattenute diventa complicato l’intervento del VAR. È più veritiero il campo, se l’arbitro ha valutato è giusto rimanere sul campo. Ma bisogna arbitrare, e arbitrare bene. Detto ciò, paragonando quello di ieri sempre con l’Inter a Genoa-Inter su Romelu Lukaku: è un corpo a corpo (con Mattia Bani, ndr) sempre con le braccia, all’altezza del petto. Quella è una situazione di campo. In questo caso (il rigore negato di Inter-Parma, ndr) non parliamo né di trattenuta né di spinta, ma di un braccio sopra le spalle. È evidente che ci sia qualcosa di più: è una cosa più oggettiva, non una spinta ma un’altra cosa».

PENALIZZATI? – Di recente l’ex arbitro Claudio Gavillucci ha segnalato come, in caso di review al VAR, un arbitro sia penalizzato. Sandro Piccinini ha chiesto a Rizzoli se sia vero: «Credo di capire l’intenzione della domanda. Ti dico che inciderebbe molto di più se, all’interno di questi cinque errori, non andasse a rivederli cinque volte. Scelte sbagliate in questo inizio di Serie A? Abbiamo visto tre errori gravi (il rigore negato in Inter-Parma e i due rigori di Milan-Roma, ndr). Fuorigioco? Sento parlare sempre di fuorigioco di centimetri o di millimetri: quando c’è una scarpa tendenzialmente è sui trenta centimetri, almeno. Le linee che voi vedete, che sono una blu e una rossa, tendenzialmente rappresentate in scala sono circa sei-otto centimetri. Quando c’è spazio fra le linee parliamo di una decina di centimetri di fuorigioco. Quando le linee si sovrappongono il programma ne mette una sola, ed è in linea».

LE REGOLE – Rizzoli chiude su possibili modifiche al protocollo: «Parto dal presupposto che siamo aperti ad ascoltare, ma che comunque chi decide le regole è un altro gruppo di persone (l’IFAB, ndr). Ci sono delle persone che preferiscono la verità del campo, magari anche un errore di quelli discutibili, ma non vogliono cose eclatanti ed errori chiari che non vengono corretti. Per adesso la filosofia è questa: cercare di evitare delle cose clamorose. Possono succedere lo stesso, perché siamo uomini e non c’è infallibilità. Se dovessimo andare a rivedere tutto c’è il rischio di vedere delle partite spezzettate. Inter-Parma? Era da andare a rivedere col protocollo attuale, così come le due precedenti di Milano (Milan-Roma, ndr). Oltre ad applicare il VAR nella maniera giusta bisogna anche arbitrare meglio le partite: questo è il nostro obiettivo».

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