Mondo Inter

Recoba: “Inter, all’inizio ho vissuto a casa di Zanetti! Ho un rimpianto”

Recoba è ospite di “Inter Calling Legends”, format di “Inter TV” dedicato ai grandi ex nerazzurri. L’ex attaccante uruguayano, in collegamento con Zamorano, ha ricordato i tempi vissuti a Milano rivelando qualche retroscena

DERBY – Di seguito le parole di Alvaro Recoba: «L’assist a Ivan Zamorano contro il Milan? Sono secondi in cui uno decide cosa sia meglio fare. Mi era rimasta un po’ sul destro, lo sforzo lo ha fatto anche Ivan perché non gliel’ho messa benissimo. Il calciatore deve prendere decisioni in un secondo, a volte prendi quella corretta e a volte sbagli. In quel caso fu la decisione corretta. Luigi Di Biagio me la mise veloce».

FAMIGLIA INTER – Recoba ricorda l’arrivo a Milano: «Io ero un po’ più giovane di Ivan e quando mi è capitato di arrivare all’Inter mi ritrovo con giocatori che guardavo da lontano. Io avevo ventuno anni, li guardavo ed erano i migliori del mondo. Come Bam Bam, Diego Simeone, Ronaldo, Giuseppe Bergomi, Gianluca Pagliuca. In quel momento, guardando indietro, per me era impensabile essere lì. Sicuramente il calcio mi ha dato tanto, molto più di quello che pensavo. Ho avuto la fortuna di trovare molti giocatori sudamericani. Ho vissuto quasi due mesi a casa di Javier Zanetti. Avevo Bam Bam in squadra, avevo il Cholo in squadra. Per me personalmente non è stato tanto difficile perché eravamo tanti sudamericani. Mi hanno dato una grande mano, a livello familiare. Tutti loro. Abbiamo passato Natale e Capodanno insieme».

UN RIMPIANTO – Recoba conclude con un piccolo rimpianto: «Mi sarebbe piaciuto entrare anche solo cinque minuti nella finale di Parigi (Coppa UEFA, ndr). Ero convinto che sarei entrato, convintissimo. Però per me è stata una conquista arrivare il primo anno e vincere la Coppa UEFA, perché avevo giocato qualche partita. Però in quella finale mi sarebbe piaciuto entrare. Poi ho festeggiato, ero felice. Ivan segna un gran gol, Pupi e Ronie lo stesso. La Lazio aveva molta qualità. In quella partita ero sicuro di entrare, sicuro. Però non è successo. Poi per il resto ho giocato quello che era giusto. Alcune volte non ero in condizione ma dovevo giocare per forza. Però quella volta mi sarebbe piaciuto entrare».

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