Ranocchia: «Scudetto all’Inter momento più bello della mia vita calcistica!»
Ranocchia è formalmente un doppio ex di Monza-Inter, visto che coi brianzoli ha cominciato questa stagione ritirandosi però dal calcio dopo un brutto infortunio a fine agosto col Napoli. Intervistato dalla Lega Serie A, il difensore ripercorre i suoi undici anni e mezzo in nerazzurro e parla della partita di domani.
L’ORGOGLIO – Andrea Ranocchia ricorda con affetto il suo passato all’Inter: «Diciamo che ho fatto parte di una grandissima società per tanti anni, ho fatto anche un anno da capitano che è stato un orgoglio. Sono riuscito a portarmi dietro tutte le emozioni, anche le difficoltà e le responsabilità che comporta essere il capitano di una grande squadra come l’Inter. È stato un percorso lungo, con momenti difficili. Poi quando siamo riusciti, assieme a tutti i ragazzi e al gruppo squadra, ad arrivare allo scudetto è stato come una liberazione dopo anni di rincorsa. È stato il momento più bello della mia vita calcistica».
LA SODDISFAZIONE – Ranocchia racconta gli alti e bassi della sua esperienza all’Inter: «Sono stato fortunato, sono stato comunque anche bravo negli anni a rimanere lì, tenere duro e cercare di migliorare e aiutare la squadra. Il saluto finale che ho ricevuto a San Siro mi ha ripagato di tutti gli sforzi fatti negli anni: bellissimo. Insieme allo scudetto è un ricordo da tenere sempre stretto dentro di me».
L’ATTUALITÀ – Ranocchia vede bene l’Inter: «Li vedo in TV (ride, ndr). Hanno passato un periodo di difficoltà, ma è un gruppo forte: conosco quasi tutti i ragazzi, sia per le qualità calcistiche sia umane. Spero che a fine anno riescano a togliersi soddisfazioni e vincere trofei, sono il loro primo tifoso e speriamo che riescano a tornare in vetta. La partita col Monza? Naturalmente l’Inter è una supersquadra, cercherà di imporre il suo gioco come fa in tutte le partite. Spero che sia una bella partita, poi per come una squadra affronterà l’altra la differenza tecnica sarà importante. Ma le partite sono tutte aperte: può succedere sempre di tutto».