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Premio Socrate per Wanda Nara: negata la libertà di parola?

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La moglie e procuratrice di Mauro Icardi riceverà oggi il Premio Socrate, istituito per valorizzare personaggi che si sono distinti nelle loro carriere e nel loro impegno sociale

Stando a quanto riportato da Goal.com oggi Wanda Nara riceverà un premio prestigioso e non si tratta di una provvigione sull’ormai improbabile rinnovo del contratto che lega Mauro Icardi all’Inter. La moglie e procuratrice dell’ormai ex capitano nerazzurro riceverà infatti il Premio Socrate, edizione del 2019. Il Premio Socrate è stato istituito sette anni fa da Cesare Lanza per premiare chi si è distinto nella carriera lavorativa e nell’impegno sociale dimostrato. Ciò che fa quantomeno riflettere sono le motivazioni di tale riconoscimento, spiegate dallo stesso Cesare Lanza: “Per molti, forse, si tratta di una sorpresa. In realtà la motivazione è semplice: tra i valori più cari per Socrate (e, in assoluta modestia, anche per me è milioni di altri cittadini) c’è la libertà di opinione e di parola. Questo diritto sembra essere stato negato a Wanda, considerando l’alluvionale tormentosità delle critiche che le sono state rivolte da ogni parte. Perché? Forse perché è una donna? O forse perché riveste il doppio ruolo di moglie e di agente del campione dell’Inter? Altri agenti abitualmente si esprimono pubblicamente con esternazioni anche più clamorose, ma non entrano nel mirino degli scatenati critici che se la prendono con Wanda Nara. Penso che sia importante per tutti, nel nostro piccolo, far qualcosa per restituire valore al merito e alle qualità individuali. E tentare – provarci almeno – di ridimensionare favoritismi, raccomandazioni e calci nel sedere. Per quanto mi riguarda, alcuni anni fa ho fondato, nel nome di Socrate, un movimento di opinione con queste (spero non utopistiche) finalità”

CALPESTATI I DIRITTI DI WANDA?- Insomma, sembra che per Cesare Lanza a Wanda Nara siano stati negati i sacrosanti diritti di libertà e di opinione in quanto donna inserita in un mondo tendenzialmente maschile come quello delle procure calcistiche. Senza tornare nei discorsi sul sessismo nel calcio, comunque presente (basti pensare alle vergognose dichiarazioni di Collovati, e non solo, nelle settimane scorse), e precisando che proprio in base a questi diritti Cesare Lanza può sostenere ciò che vuole, fa storcere il naso considerare Wanda Nara vittima di censura sessista. E’ sotto gli occhi di tutti che Wanda Nara abbia un’esposizione mediatica abnorme, che sia molto attiva sui social dove non si contano le frecciate o i messaggi ambigui inviati in questi anni, che sia tenuta in palmo di mano da studi televisivi come quello di Tiki Taka dove è sostanzialmente libera di parlare a ruota libera rilasciando dichiarazioni che, in quanto moglie e procuratrice di un importante calciatore dell’Inter, hanno avuto e avranno ancora un grosso peso negli affari della società nerazzurra. Ci sono state indubbiamente critiche e attacchi sessisti nei confronti di Wanda Nara e quelli vanno condannati senza indugio, ma non si può ridurre a “sessismo” ogni critica nei confronti di Wanda: è un discorso già affrontato tante volte, Wanda Nara ha ovviamente il diritto di parlare per se stessa o in rappresentanza del marito che l’ha scelta per questo ruolo, nessuno ha il diritto di attaccarla solo perché è donna, ma è sacrosanto il diritto di critica quando le sue esternazioni pubbliche sono inopportune e dannose per l’Inter, perché è proprio questo che succede: Wanda Nara crea, o rischia di creare, dei danni per l’Inter. Quindi è giustissimo condannare gli attacchi sessisti nei suoi confronti ma, per favore, non si dipinga Wanda come una vittima di censura sessista quando i fatti dicono che se c’è una cosa che non sta subendo, soprattutto in queste ultime settimane, è proprio la censura.

Pubblicato da
Alessandro Cocco

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