L’Inter di Inzaghi si trova attualmente al primo posto in classifica in campionato e agli ottavi di Champions League nonché con una Supercoppa in più. Maurizio Pistocchi – intervenuto nel corso di Maracanà, trasmissione in onda su TMW Radio -, prova a rispondere alla domanda su quanto ci sia ancora di Conte in questa squadra. Di seguito le sue dichiarazioni
RIFINITURE – L’Inter di Simone Inzaghi sta beneficiando del lavoro di Antonio Conte. Maurizio Pistocchi spiega in cosa è stato bravo l’attuale tecnico nerazzurro: «L’Inter è un condominio che è stato ricostruito dalle fondamenta da Conte e nel quale Inzaghi ha messo l’ultima parte di costruzione. Il grande lavoro lo ha fatto Antonio, portando una squadra arrivata a 21 punti dalla Juventus a -1 il primo anno e con lo scudetto l’anno successivo. Inzaghi è stato bravo, così come la società, a inserire all’interno di un sistema di gioco consolidato sia Dzeko che è un giocatore tecnicamente tra i più bravi del campionato, peccato non sia un uomo gol e sbagli troppe occasioni in area e un po’ alla volta anche Dumfries. Calhanoglu è stata la ciliegina sulla torta di una squadra che doveva sostituire Eriksen in un ruolo chiave. L’opportunità che l’Inter ha colto con il centrocampista turco è stata importante, Calhanoglu ha già fatto sei gol e tanti assist. Direi che in una casa che era stata ben costruita, Inzaghi sta facendo le rifiniture».
PARAGONI – Pistocchi non se la sente di definire Inzaghi il nuovo Massimiliano Allegri: «Giorni fa sentivo Skriniar dire che in molte cose Inzaghi è ancora giocatore e quindi anche nel dialogo con i giocatori è meno leader oltranzista come Conte. Quindi, probabilmente con il dialogo, è riuscito ad arrivare a gestire un certo tipo di personalità. Nello stesso tempo sentivo Barzagli dire che ci sono pochi allenatori che insegnano calcio e tra questi ha citato Conte, non ha citato Inzaghi. Quest’ultimo è certamente un buon allenatore, sta facendo un lavoro molto buono. Quello che manca all’Inter in certi momenti della partita è l’istinto killer che aveva con Conte ma questo dipende dai calciatori e non dal gioco. Il paragone con Allegri non so se sia corretto, aspetterei un po’ di vedere come evolve la stagione».
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