Piccinini ha valutato le reazioni di Conte, che in questo inizio di stagione sembra molto più tranquillo rispetto al solito. Il giornalista, nel corso di “Sky Calcio Club”, ritiene che il tecnico dell’Inter abbia ottenuto garanzie dalla società. Quelle che, invece, ancora non ha Eriksen.
TRANQUILLITÀ – Sandro Piccinini vede un volto diverso nell’Inter: «Antonio Conte è più sereno, perché al di là del confronto con la società è consapevole di avere una squadra più forte. Non so se la più forte, però è consapevole di giocarsela. Anche di fronte alle prime difficoltà, col derby perso, nella sensazione sa che la squadra c’è e prima o poi verrà fuori. Non era attendibile la partita col Genoa a livello di fase difensiva, perché non ha mai tirato, però sa dove andare a sistemare le cose. Il confronto con la società è stato utile, perché i suoi sfoghi a fine stagione erano stati eccessivi e avevano messo in difficoltà l’ambiente. Non sembra una pace di facciata, anche perché la società deve aver mantenuto certe promesse e si è visto in fase di mercato».
QUALE GESTIONE? – Piccinini ha un dubbio: «Rimane il problema che Christian Eriksen, secondo me, se fosse in una squadra di medio valore e potesse giocare sicuro della maglia da titolare dieci-quindici partite tornerebbe sui suoi livelli. Non deve essere messo in discussione il suo ruolo da titolare, ma questo in una grande squadra non può succedere. Se tu ti concedi mezz’ora di pausa, come magari si concede lui, l’allenatore guarda in panchina e vede che ha giocatori che scalpitano per la maglia da titolare: entra Nicolò Barella, tre minuti e assist-gol. L’allenatore deve trarre delle conclusioni».
CARISMA MANCANTE – Per Piccinini il problema è anche mentale: «Capisco il potenziale di Eriksen, anche col Genoa ha fatto un assist di cinquanta metri. Capisci che ha dei colpi che altri non hanno, però ha problemi di leadership. Secondo me lui è un leader potenziale: gli altri devono riconoscergli la leadership, mentre ci sono leader naturali come Zlatan Ibrahimovic che non hanno bisogno di conferme e hanno fiducia nei propri mezzi. In questa Inter Eriksen questa fiducia non ce l’ha e non la sente intorno».
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