Pellegrini: «L’Inter vincerà lo scudetto. Barella somiglia un po’ a Matthaus»
L’ex presidente nerazzurro Ernesto Pellegrini è intervenuto su Radio Nerazzurra. Tra i temi discussi quelli relativi allo stadio, al momento dell’Inter e su Barella. Qualche battuta sul suo periodo di presidenza
STADIO − Pellegrini sul tema stadio e sulla intenzione di non voler abbattere San Siro: «Quanti ci anni ci vogliono per abbatterlo e anche portare via tutte le macerie diventa un macello per chi sta a San Siro. Poi c’è un mancato guadagno nelle casse del comune di Milano. Indubbiamente so che mantenere San Siro è un buon affare. Poi se Inter e Milan vogliono costruire al fianco un altro stadio, lo possono fare».
ANEDDOTO − «L’Inter sia di Trapattoni che di Castagner hanno vinto poco ma per motivi diversi. Quella del Trap era una bella Inter. Il tacco di Allah, l’ho ricevuto a casa mia prima delle visite mediche. Mi aveva colpito per personalità e simpatia, avrebbe fatto molto bene all’Inter. Poi dopo le visite si è notato che aveva un guaio al polpaccio, ci sono rimasto male. Poi è arrivato Diaz che colmò bene quel voto».
COSA DA FARE E NON RIFARE − Pellegrini rifarebbe e non rifarebbe le seguenti scelte: «Oggi rifarei l’acquisto di Rumenigge, uomo per bene di una simpatia e di un’eleganza incredibile oltre ad essere stato il migliore centravanti al mondo. Non rifarei l’esonero di Bagnoli, non lo meritava. Purtroppo, in quel periodo ebbi un evento infelice che mi portò a prendere decisioni sbagliate».
ALLENATORI − Pellegrini non ha dubbi sul tecnico: «Tra Conte e Inzaghi, preferisco il secondo. E’ taciturno, non critica la società, si accontenta e gioca con i giocatori che il club gli ha dato. Sta costruendo un’Inter stupenda, c’è un bell’ambiente, tutti sorridono. C’è un sorriso vero perché i giocatori si trovano bene».
SCUDETTO − Pellegrini esalta due giocatori e parla di titolo: «Non faccio nomi perché sono tutti giocatori buoni, non hai il campione alla Rumenigge. Se proprio devo dire un nome, dico Barella perché somiglia a Matthäus. Meno potente ma con grande visione di gioco. Il gol di Calhanoglu è stato spettacolare, l’ho previsto 7/8 settimane fa dicendo che l’Inter vincerà lo scudetto. Non me ne frega della scaramanzia»