Pedullà spara a zero nei confronti di Suning, dopo la gestione più che discutibile di questo periodo. Il giornalista, in collegamento da Roma per “Sportitalia Mercato”, ritiene che la proprietà cinese stia sbagliando troppo.
PROPRIETÀ RIVEDIBILE – Alfredo Pedullà non usa mezzi termini: «Un anno e mezzo fa dissi che Suning era una potenza mondiale e che l’Inter poteva ritenersi tranquilla. Ora è una roba paradossale: non è un problema di chi andrà via. Achraf Hakimi è appena arrivato, non devi fare minusvalenza e ci sono parametri da rispettare sempre. A me vengono in mente Stefan de Vrij e Lautaro Martinez, spero non Romelu Lukaku ma è una partita aperta sotto tutti i punti di vista. Simone Inzaghi? Legittimamente ha fatto bene ad accettare un’offerta da quattro milioni. Per una volta però sono più dalla parte di Claudio Lotito: Inzaghi è liberissimo di andare, ma aveva la palla sul dischetto nella cena. Doveva liberarsi, doveva dirglielo, non uscire col sorriso e fare commenti social di gente a lui vicina. Non è una cosa bella e simpatica, poi lui è libero di fare: i cicli finiscono, qui sono duranti oltre vent’anni. Però, se era uscito con un contratto firmato da Lotito, un giorno dopo non doveva dire di non sentirsi più motivato. Questa fine di Suning è una cosa imbarazzante».
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