Pandev: «Mourinho? All’Inter cose incredibili! Una cosa mi è rimasta di più»
Pandev è intervenuto ai microfoni di Extratime su Radio Rai. L’ex attaccante dell’Inter parla di Mourinho, dell’impresa fatta in nerazzurro e di un suo predecessore macedone, vale a dire Darko Pancev
RICORDI – Goran Pandev è stato tra i grandi protagonisti dell’Inter di José Mourinho che conquistato Serie A, Coppa Italia e Champions League. L’ex attaccante nerazzurro parla di un gol in particolare, vale a dire la punizione messa a segno contro il Milan: «Mourinho diceva che il gol era suo? Perché dovevo uscire, prima mi sono mangiato un gol però poi sulla punizione mi ha detto di calciare e fare gol. Poi è andata così e menomale che abbiamo vinto la partita perché abbiamo giocato per un’ora senza Sneijder. Mi ha detto tira tu e fai gol così poi esci: è andata così. La Conference League con la Roma? Sono felice per lui perché è un vincente, poi quando arriva in finale è difficile che sbagli la partita. Poi la Conference è pur sempre una coppa. Finalmente la gente di Roma può festeggiare, conosco l’ambiente e so cosa significa per un laziale e un romanista vincere un trofeo».
INCREDIBILE – Pandev parla poi della Champions League conquistata da protagonista con l’Inter: «La forza di Mourinho è quella di saper fare gruppo, parla tanto con i giocatori, ti fa credere di essere il più forte di tutti. La cosa che mi è rimasta più impressa è che anche la gente che non giocava tanto gli voleva bene, lui quell’anno ha fatto cose incredibili, poi nei momenti più difficili ci difendeva sempre. Sapeva che quella squadra poteva vincere tutto».
PREDECESSORE – Per finire Pandev parla di Darko Pancev, ex attaccante macedone che ha indossato la maglia dell’Inter senza grande successo: «Sicuramente adattarsi al calcio italiano non è facile. Poi lui è venuto da un campionato diverso, giocava nella Stella Rossa e sicuramente lì c’era gente che giocava per lui, gente molto forte. Tutti si aspettavano tanti gol anche in Italia però non è andata così. Sono dispiaciuto perché sapeva far gol ma in Italia non ci è riuscito».