Pagliuca entra nella Hall of Fame dell’Inter: «Coppa Uefa ’98 ricordo unico»
L’Inter ha annunciato il primo ex nerazzurro ad entrare nella Hall of Fame: si tratta di Gianluca Pagliuca. Il club annuncia inoltre che da qui a marzo ogni mese verranno annunciati gli altri vincitori, rispettivamente per le categorie difensori, centrocampisti e attaccanti. Di seguito le dichiarazioni dell’ex portiere
VINCITORE – Gianluca Pagliuca è il quarto portiere, dopo Walter Zenga, Francesco Toldo e Julio Cesar, ad entrare nella Hall of Fame dell’Inter, votata dai tifosi. Da qui a marzo, ogni mese, verranno annunciati gli altri vincitori. L’ex portiere è molto orgoglioso ed emozionato: «Sono davvero orgoglioso e fiero di entrare nella Hall of Fame dell’Inter. Storicamente l’Inter ha sempre avuto portieri fortissimi, da Sarti a Bordon, da Zenga ai miei successori. Essere scelto dai tifosi nerazzurri è per me un onore e testimonia quanto di buono fatto in quei cinque meravigliosi anni con la maglia dell’Inter. Li ringrazio e li porto nel cuore».
RICORDO UNICO – Pagliuca prosegue: «Se riguardo indietro i ricordi sono tanti, ma è impossibile non ricordare la Coppa Uefa 1998, arrivata al termine di una cavalcata strepitosa, con anche partite complicate e rimonte incredibili. Fu un trionfo. Quel giorno a Parigi ero capitano, in quanto lo ‘Zio’ Bergomi era infortunato: alzammo la coppa insieme, un ricordo unico».
RIMPIANTI – Pagliuca, però, ha anche quanto rimpianto: «Nella gioia di un’avventura stupenda resta sempre il rammarico per quel campionato che non siamo riusciti a vincere, e sappiamo bene come andarono le cose. Peccato perché sarebbe stata una doppietta davvero importante. Vincono però i pensieri positivi, come quello dei derby di campionato: 4 vinti e 6 pareggiati, sempre con mie grandi parate, bellissimo».
AMICIZIE – Pagliuca chiude parlando di due suoi ex compagni: «Raggiungo nella Hall of Fame due miei compagni davvero straordinari: Beppe Bergomi e Ronaldo. Lo Zio fu straordinario nell’accogliermi all’Inter nel 1994: lui era un grandissimo amico di Zenga e io arrivavo proprio al posto di Walter. Fu super: come giocatore, ovvio, ma anche come persona. Ronnie… che devo dire! Il più forte con cui abbia mai giocato, nel 1997/1998 fece cose uniche e inimitabili».
Fonte: inter.it