Giancarlo Padovan, ospite in studio a Sky Sport, ha analizzato i temi principali di Juventus-Inter 2-0 disputata ieri sera
SARRI HA PRESO LA JUVENTUS – La partita di ieri è la vittoria di Sarri: «Forse è stata la miglior partita della gestione di Sarri e l’ha vinta Sarri col coraggio, nonostante il vantaggio, di giocare col tridente pesante e di andare con volontà di fare un altro gol. L’ha vinta Sarri perché ha fatto scelte scomode come tenere fuori Pjanic, l’ha vinta Sarri perché finalmente questa è una squadra che gli assomiglia, tiene il possesso, fa girare veloce la palla. In questo momento la Juve è tornata la Juve. E’ giovato stare fermi per 15 giorni, si è potuta allenare con continuità, con una martellante pressione dell’allenatore. Sarri è un allenatore e la squadra come voleva lui non si vedeva perché l’ha allenata poco».
INTER IN CALO – L’Inter dal canto suo è in calo: «Troppo facile scaricare su Conte una sconfitta che è frutto di mancanza di tensione. Nel prepartita pensavo che le porte chiuse potessero giovare all’Inter, invece non è stato così, si son scaricati. Malissimo i due davanti e male anche dopo il gol perché non c’è stata una reazione. Questa squadra se non va a 1000 all’ora è una squadra non dico normale, ma nemmeno quella che può vincere contro chiunque che vuole Conte. Con le grandi ha sempre perso o deluso, ha vinto l’andata contro la Lazio, ma poi ha perso il ritorno, ha perso contro Juventus o Barcellona. Nel momento cruciale si perde, in questo momento non ha il furore che vuole Conte, forse ha una piccola flessione fisica».
L’ENIGMA ERIKSEN – Eriksen ancora non riesce a incidere, poco adatto al gioco di Conte: «Eriksen non è il giocatore che voleva Conte, lui voleva Vidal. Vidal è giocatore di nervi, impeto, forza fisica, garra, tutte caratteristiche che Eriksen non ha e non gli interessa avere. E’ un centrocampista tecnicamente molto forte ma non è un giocatore di grande agonismo e quindi Conte ha due problemi. Ha tra le mani un giocatore tiepido che non è ancora entrato nei meccanismi di gioco. Potrebbe fare il Pirlo, è un’idea, ma ci vuole del tempo e oggi rischia di finire ai margini del progetto perché ieri è entrato a partita in corso e ha inciso meno del solito. E’ un grande giocatore, ma non era quello che Conte voleva. Non giustifico Conte perché devi valorizzare quello che hai, ma in questo momento Eriksen è né carne né pesce».
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