Orrico: “Quando penso a Conte penso a Sparta. Inter, Spalletti ha colpe”
Corrado Orrico è stato ospite di “Calciomercato – L’Originale” su Sky Sport. L’allenatore dell’Inter nella stagione 1991-1992 ha commentato il passaggio in panchina fra Luciano Spalletti e Antonio Conte, indicando le novità del nuovo tecnico e i difetti del vecchio.
STRADA DA PERCORRERE – Corrado Orrico ha una lettura particolare del cambio in panchina: «Facevo una riflessione, che tutto questo rientra in un progetto. Secondo Antonio Conte, e non so se ci riuscirà, c’è da rendere l’Inter un qualcosa di spartano. Quando penso a Conte penso a Sparta, cioè quel concetto così virile, così forte e così votato al sacrificio che aspetterà da ogni giocatore. Io non so i vari Radja Nainggolan e Ivan Perisic come faranno a trovarsi con il loro allenatore, sarà difficilissimo e lì ne usciranno i risultati più o meno positivi dell’Inter».
DIFFERENZE – Prosegue Orrico: «Tra Conte e l’Inter e tra Maurizio Sarri e la Juventus hanno in casa il dualismo, poi lo porteranno all’esterno quando riusciranno a trovare qualcosa di concreto e un successo certo in quella che è la loro filosofia. Il compito più difficile ce l’ha Conte, questo è paradossale: è più difficile per Conte far assorbire i concetti spartani che lui ha nel suo lavoro, l’alimentazione, il riposo dopo gli allenamenti e gli allenamenti durissimi, la disciplina tattica durante la partita. Tutti questi concetti così ferrei e quasi militareschi sarà difficile imporli in un ambiente così stravagante, dove Luciano Spalletti ha le sue colpe per lasciarlo tale, perché Spalletti non ha fatto nulla per migliorare la stravaganza dell’Inter e anzi ha portato anche la sua, finendo con le ossa rotte perché c’era chi scappava di qui e chi abbandonava di là».