Okan Buruk: “Che talento Adriano! Inter, Cuper ci diceva…”
Okan Buruk, ex giocatore dell’Inter, è stato protagonista insieme ad Emre (QUI le sue dichiarazioni) della puntata di oggi di “Inter Calling”. Si è parlato inevitabilmente della sua avventura in nerazzurro
NUOVA AVVENTURA – Okan Buruk ha parlato del trasferimento in nerazzurro ai microfoni di “Inter TV”: «I nostri successi in Europa ci hanno reso famosi, abbiamo vinto la Coppa UEFA nel 2000 e poi siamo arrivati ai quarti di finale di Champions League nel 2001 con il Galatasaray. Vista la sua età e il suo talento, Emre era uno dei giovani più ricercati e interessanti in Europa, l’Inter l’aveva notato e poi dopo ha iniziato ad interessarsi anche a me. È stato molto emozionante arrivare in una società come l’Inter che ha sempre avuto grandissimi calciatori».
TALENTI – Okan Buruk si è poi concentrato sui suoi compagni di squadra: «Ovviamente c’erano dei grandissimi calciatori. C’era anche un giovanissimo Adriano che poi fatto grandissime cose nel calcio più avanti nella sua carriera, ovviamente Ronaldo era un vero fuoriclasse. Lui è stato il migliore della sua epoca. Quello che mi ha colpito di più nei miei tre anni al club, ed è un esempio che cito anche ora da allenatore, è stato Javier Zanetti. La sua presenza durante l’allenamento e le partite era eccezionale, dava sempre il massimo in tutto ciò che faceva. Nei miei tre anni, non è mai mancato ad un allenamento o una gara. Naturalmente talento e tecnica sono due cose molto importanti ma quando si parla di Zanetti voglio anche sottolineare la sua professionalità».
PASSIONE – Chiusura per Okan Buruk sul modo di giocare: «Avevamo passione non smettevamo mai di correre quando eravamo in campo, grazie al nostro approccio e al fatto che ci conoscevamo molto bene, abbiamo sempre applicato la strategia dei tempi al Galatasaray ovvero il pressing alto. Correvamo ovunque, pressavamo l’avversario e lottavamo sempre, dovevamo far valere il nostro dinamismo, forse per questo siamo stati così amati. Ogni tanto Cuper ci sgridava dalla panchina: “Ehi! Voi due dove state andando! Rimanete nella vostra posizione!”. Avevamo molta passione, mettevamo la squadra prima di tutto, correndo verso tutti con grande entusiasmo».
Fonte: inter.it