Nuovo San Siro, un sogno anche a cinque cerchi. I numeri di Inter e Milan
Il progetto del nuovo stadio Meazza che sorgerà nel quartiere San Siro è stato presentato ufficialmente ieri da Inter e Milan al Comune di Milano.
CARATTERISTICHE – A seguire quanto spiegato “Repubblica” sul progetto del nuovo stadio San Siro presentato ieri da Inter e Milan al Comune di Milano: “Secondo il “Progetto di fattibilità tecnico economica” protocollato ieri a Palazzo Marino, il nuovo stadio da 60/65 mila posti verrà realizzato sempre al quartiere San Siro nella grande area che un tempo ospitava il palazzetto crollato nella nevicata del 1985 (ora destinata a parcheggi) e avrà un costo attorno ai 600 milioni. Ma altrettanti verranno investiti per la realizzazione di un nuovo quartiere per buona parte sul sedime dello stadio che verrà demolito: ci saranno albergo, centro commerciale, spazi per intrattenimenti, centro congressi. «Un luogo di aggregazione che possa vivere 365 giorni all’anno», lo hanno definito Antonello e Scaroni. E che darà lavoro, una volta portato a termine tutto il progetto a 3.500 persone. Questo spiega anche perché la domanda è stata presentata secondo la cosiddetta Legge sugli stadi: consente di realizzare immobili per una superficie doppia rispetto al nuovo Piano generale del Territorio (Pgt) che entro la fine dell’anno verrà approvato dal Consiglio comunale. Sulla carta non c’è conflitto: perché le legge sugli stadi consente di andare in deroga rispetto agli strumenti urbanistici comunali. Ma tutto fa pensare che su questo punto ci sarà una trattativa con il Comune”.
BENEFICI – “Poi ci sono i vantaggi per i club. Lo ha spiegato l’amministratore delegato del Milan, Ivan Gazidis: «L’Arsenal ricava dallo stadio 120 milioni all’anno, Psg e Bayern Monaco 100, mentre Milan e Inter non superano i 40 milioni a testa». Per non parlare della possibilità di moltiplicare gli abbonamenti “corporate” in tribuna, i pacchetti venduti alle aziende e l’ospitalità costruita attorno a eventi e ristoranti. Numeri che giustificano l’addio al vecchio San Siro, destinato a essere abbattuto dopo 93 anni di onorata e vittoriosa carriera: ristrutturarlo sarebbe complicato, non porterebbe agli stessi benefici per non parlare del fatto di dover giocare all’interno di un cantiere. Con buona pace del sindaco Sala che finora si è sempre schierato per la ristrutturazione del Meazza. E anche del ministro Matteo Salvini, che ha pensato bene di cavalcare un’eventuale polemica sull’abbattimento di San Siro («Chiederemo le carte del progetto: da sportivo, non posso pensare all’abbattimento del glorioso San Siro»)”.
TEMPI – “E i tempi? Ora il Comune ha 90 giorni per valutare la domanda e dire se sia di “pubblico interesse” Poi bandirà la gara per l’area, con Milan e Inter che avranno un diritto di prelazione. Infine partirà l’iter prima la costruzione dello stadio (da terminare per la fine del 2023), con un bando aperto ai migliori studi di architettura mondiali. Dopo il 2023 la seconda fase: l’abbattimento di San Siro e la realizzazione del nuovo quartiere. Ma sono discorsi che si faranno più avanti. Ora c’è da convincere il Comune”.