Nota tattica di Inter-Ludogorets: Conte e un modulo ibrido
“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Inter-Ludogorets parliamo del modulo scelto da Conte.
MODULO IBRIDO – Contro il Ludogorets, al netto di un gol concesso in modo troppo supercifiale, l’Inter ha fatto ampiamente il suo dovere. Dopo il 2-0 dell’andata ha subito creato occasioni di spessore, ha segnato dopo aver subito lo svantaggio e successivamente ha controllato lo sviluppo della partita. Conte però tatticamente ha affrontato questa partita in un modo diverso dal solito: il suo classico 3-5-2 spesso si è trasformato in un 4-4-2. Lo ha detto lo stesso tecnico nella conferenza post partita: “C’è bisogno di lavorare, di avere tempo. Il rinvio della partita contro la Sampdoria ci ha dato la possibilità di provare qualcosa di nuovo, situazioni che possono essere riproposte, a inizio partita o a gara in corso. Situazioni nuove che abbiamo cercato di mettere in atto questa sera”.
EMBLEMI – Due giocatori possiamo prendere come emblema di questo cambiamento: Eriksen e D’Ambrosio. Il danese in teoria doveva coprire il ruolo di interno sinistro nella mediana a cinque, mentre l’italiano era il terzo difensore a destra. La loro heatmap presa da Whoscored però mostra ben altro:
Come evidente di media i due hanno coperto le due fasce, uno a destra e uno a sinistra. Chiaramente D’Ambrosio più basso, mentre Eriksen più alto. Conte, come si diceva, ha giocato un modulo ibrido tra 3-5-2 e 4-4-2. D’Ambrosio da terzo centrale era sempre pronto a scalare e diventare terzino destro a quattro, alzandosi e andando in fascia. Eriksen dall’altra parte non stava solo dentro al campo a fianco di Borja Valero, ma andava sulla sinistra sull’esterno a coprire il ruolo di ala sinistra.