Nota tattica di Inter-Juventus: la costruzione dal basso

“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Inter-Juventus parliamo della costruzione del gioco dalla difesa.

MIGLIORAMENTO – L’Inter nella sfida contro la Juventus ha confermato quello che è il principio base che Spalletti ha innestato nella sua squadra più di ogni altro: iniziare l’azione palla a terra fin dalla difesa. Una cosa che i nerazzurri avevano iniziato a fare col ritorno di Mancini, su cui poi il tecnico toscano ha insistito molto, lavorandoci pazientemente e costantemente in due stagioni. Oggi l’Inter è una squadra che non butta mai un pallone, e se fosse più concreta nella trequarti offensiva si parlerebbe in toni molto diversi della sua espressione calcistica.

I NUMERI – Per quanto la Juventus non abbia l’ossessione del possesso è importante che l’Inter abbia confermato questa tendenza anche contro i primi della classe. Un anno fa non era così: nei big match e specialmente contro Napoli e bianconeri i nerazzurri tendevano ad aspettare, chiudersi e ripartire. Quest’anno no: contro tutti si è ricercato il possesso. Le statistiche contro la squadra di Allegri parlano del 55% di possesso palla, il 50% nella metà campo avversaria. 496 passaggi completati con l’86% di percentuale realizzativa, 297 corti. Tutti dati migliori rispetto agli avversari. Che la costruzione sia avviata dal basso lo dicono altri numeri. Skriniar, Asamoah e D’Ambrosio sono, dietro all’inarrivabile Brozovic, tra i giocatori ad aver toccato più palloni e completato più passaggi di tutta la partita.