Nicchi: “Serie A, gli arbitri saranno costretti a doppie designazioni. VAR…”
Nicchi, presidente dell’AIA, è stato protagonista di un lungo intervento nel corso del programma di Rai 2 “La Domenica Sportiva”. A meno di una settimana dalla ripresa della Serie A è contento di come gli arbitri stiano approcciando la ripresa, anche se c’è ancora qualcosa da risolvere.
FISCHIO D’INIZIO – Per Marcello Nicchi la Coppa Italia è servita come “anticipo” di Serie A: «Gli arbitri sono pronti e si sono fatti trovare pronti. Ho parlato coi due “esordienti”, diciamo così, della nuova ripartenza (Daniele Orsato e Gianluca Rocchi, ndr): entrambi mi hanno detto che c’era un clima surreale. Anche dal punto di vista emotivo non era semplice trovare certi equilibri, sia per i giocatori sia per gli arbitri. La cosa più positiva emersa è la grande collaborazione fra calciatori, dirigenti e arbitri. È un clima particolare, è importante non avere arbitri esclusi per motivi sanitari. Questo è stato raggiunto, poi arbitrare in uno stadio vuoto è più difficile che con cinquantamila persone, perché mancano gli equilibri giusti. Su questo sono stati più bravi ancora: chi ha giocato sa bene che è più facile una partita vera che un’amichevole. Non era un’amichevole, ma il ritmo non era il solito».
IL RITORNO – Nicchi spiega come dovranno muoversi gli arbitri in Serie A: «Nicola Rizzoli mi dice che saranno costretti a fare doppie designazioni. Cioè: nel momento in cui uno viene designato ha due-tre giorni per fare i controlli sanitari, potrebbe accadere anche che venga sostituito. Lo sforzo fisico è come le partite di inizio campionato, gestire il gruppo arbitrale non è facile. Devono fare trasferte, possibilmente con mezzi propri, però sono tutti ragazzi giovani che stanno bene atleticamente. Vedo un buon entusiasmo: se le cose continuano con questo clima disteso, aumentando l’agonismo atletico, vedremo delle belle partite e la gente seguirà il calcio con la passione di sempre. Tutti quanti ce la stiamo mettendo tutta per la conclusione di questo campionato, che è determinante per il nostro calcio».
I PROBLEMI – Nicchi chiude sul rispetto del protocollo: «Per quanto riguarda la ripartenza sono semplicemente contentissimo. Sentivamo tutti il bisogno di ripartire, il calcio doveva ripartire. È chiaro che i protocolli siano molto stringenti e ci stiano dando qualche problematica, speriamo che se passa la pandemia si possa allentare qualche restrizione. È molto difficile per gli arbitri fare ogni quattro giorni tamponi e test sierologici. Dobbiamo portare avanti il progetto della sala VAR a Coverciano: era arrivato a buon punto, la pandemia ha bloccato tutto ma è ripresa la realizzazione. Sarà una cosa avveniristica sotto tutti i punti di vista. Dobbiamo incominciare a pensare alla chiusura della Serie A: se c’è la possibilità si può pensare a una nuova riunificazione di CAN A e CAN B. Con il VAR sono due gruppi che lavorano in sinergia, credo che debbano lavorare tutta la settimana insieme per il bene del calcio».