Moriero ricorda la rete di 25 anni fa: «Il gol più bello che ho fatto con Inter»

Francesco Moriero, ex giocatore dell’Inter e ora commissario tecnico delle Maldive, ha ricordato un gol segnato 25 anni fa con i nerazzurri.
GOL – Queste le parole a Inter.it da parte di Francesco Moriero, ex giocatore dell’Inter e ora commissario tecnico delle Maldive, su un gol spettacolare da lui segnato in rovesciata 25 anni fa nel primo turno di Coppa UEFA contro il Neuchâtel Xamax, partita vinta per 2-0. «Questo è il gol più bello che ho fatto con la maglia dell’Inter, c’era stato uno scambio Ganz–Sartor che poi era arrivato sul fondo per mettere un cross molto forte e alto».
GESTO – Moriero ha aggiunto. «Ricordo che ho dovuto cambiare postura in pochi secondi per andare a prendere questa palla fino in cielo. È stato un gol stupendo, il gesto è stato fantastico, l’esecuzione, l’abbraccio dei miei compagni, erano forse più felici loro di me. Ronaldo, Djorkaeff, Winter mi hanno fatto i complimenti, con Simoni ci siamo guardati da lontano, si vedeva che era contentissimo e mi ha fatto ok con il pollice. Quella è stata un’annata importante e bellissima, abbiamo vinto la Coppa Uefa, si era creato un gruppo fantastico, ci sentiamo ancora oggi in una chat».
ROVESCIATE – Moriero su un’altra sua rete siglata sempre in rovesciata sei mesi più tardi in Italia-Paraguay, amichevole disputata il 22 aprile 1998. «Sì, dopo sei mesi ho fatto un altro gol così. Questo gesto mi è sempre piaciuto, lo facevo in strada da ragazzino e poi in allenamento».
GOL E ASSIST – Poi Moriero ha ricordato. «Quello contro il Neuchâtel Xamax è stato uno dei gol più belli con la maglia nerazzurra, ma anche quello contro il Piacenza è stato speciale. Ho fatto anche tanti assist, quello più bello è stato per il gol di Ronaldo nel derby, c’era sintonia negli sguardi, nei movimenti, nei tempi. Poi c’è quello per Zamorano contro il Napoli, ero partito in contropiede da solo per poi mettergli quel cross, o quello per il gol di testa di Simeone. L’assist per me era naturale, giocavo soprattutto per far fare gol ai miei compagni».