Morello: «Ora è Inter di Conte. Rinvio col Sassuolo, un po’ di malumore»
Dario Morello, ex attaccante dell’Inter, ha parlato della squadra di Antonio Conte e del match rinviato contro il Sassuolo
CAMMINO – Queste le parole di Dario Morello, ex attaccante dell’Inter, ai microfoni di “TuttoCampo.it” sulla squadra nerazzurra. «Il cammino è molto buono, ci sono stati problemi all’inizo, ma credo che adesso sia diventata l’Inter di Antonio Conte. Una squadra che ha preso una fiducia enorme al di là dei risultati di squadra è riuscita a trasmettere la sua grinta ai giocatori, la vedo una squadra molto completa. Per il tricolore è giusto non parlarne, il campionato è ancora molto lungo e l’Inter è sempre la pazza Inter ed è capace di tutto».
ANTAGONISTA – Morello su chi sia la principale antagonista dell’Inter tra Juventus e Milan per il campionato di Serie A. «Il Milan è una squadra che mi è piaciuta da subito, è una formazione costruita in due-tre anni dove Paolo Maldini e tutti gli altri dirigenti hanno fatto un progetto a lungo termine e i risultati adesso si stanno vedendo. Hanno avuto molta sfortuna con molti infortuni, gli sarebbe servito nelle ultime partite un giocatore come Zlatan Ibrahimovic, perché la squadra creava tanto ma finalizzava poco. La Juventus non è più la squadra degli ultimi anni, è una formazione che pian piano si deve ricostruire perchè ha giocatori che piano piano stanno arrivando a fine carriera e quindi serve progettare per il futuro».
RINVIO – Morello sul rinvio di Inter-Sassuolo. «Il rinvio ha creato un po’ di malumore perché c’è stata difformità con le altre società, occorre capire se c’era davvero questo rischio perchè si parlava di un grande focolaio in casa nerazzura, bisogna capire se è stata rinviata per paura di qualche contagio in quella partita. Secondo è stata dettata dal timore che si potessero contagiare anche giocatori del Sassuolo, c’è un regolamento ed è giusto che venga attuato ma, a mio avviso, va valutato anche caso per caso e sicuramente questa partita è stata valutata come un caso ad alto rischio».
Fonte: TuttoCampo.it