Montanari prova a capire che intenzioni abbia l’Inter per impostare la prossima stagione, dopo aver già chiuso con Conte. Il giornalista di “Milano Finanza”, ospite di Sportitalia, segnala alcune necessità.
NO ALLO SMANTELLAMENTO – Andrea Montanari fa i conti in tasca a Suning: «L’Inter doveva valere un miliardo, all’incirca. Poi siamo scesi a 850, è arrivata all’offerta di BC Partners a 800. Siamo scesi a 275, il finanziamento di Oaktree, e ai sette milioni di buonuscita di Antonio Conte. È proprio una scala che scende, però è anche una dimostrazione del fatto che c’è una variazione della strategia nel club nerazzurro. Non tieni un allenatore che ti ha portato a vincere, ma aveva un ingaggio da dodici milioni di euro. Se fai una scelta nell’anno in cui vai in Champions League, dove ci sono ricavi da minimo quaranta-quarantacinque milioni, come azionista ridimensioni subito a una settimana dal successo più importante che hai avuto. La prospettiva è ridimensionare le aspettative in ottica Champions League, da dove arrivano i maggiori ricavi potenziali a tavolino. È evidente che l’Inter ha tirato una riga, visto che i costi strutturali sono eccessivi e si affiderà a uno che costa molto meno di Conte. Questo ha un’implicazione: oltre Conte potrebbero andare via altri giocatori. La squadra la devi rinforzare, c’è il rischio di non essere competitivi da subito».
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