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Milito: «Siena-Inter partita più sentita! Detta una cosa con il Barcellona»

Milito è l’uomo del Triplete dell’Inter, colui che ha messo sempre la firma in ogni trofeo alzato nel 2010. L’ex attaccante argentino è stato ospite del podcast dedicato alle leggende della Hall of Fame nerazzurra. Di seguito il sui ricordo delle partite con Barcellona e Siena in particolare 

FINALE GLORIOSO – Diego Milito ha messo una firma indelebile sulla conquista del Triplete nerazzurro, ma la sua stagione con l’Inter non era iniziata nel migliore dei modi con la sconfitta in Supercoppa contro la Lazio: «Ricordo soprattutto, iniziando con la partita di Pechino, un aneddoto di cui parlo sempre con i ragazzi. Ho detto: “Voi vincete sempre, arrivo io e perdiamo la prima coppa in gioco”. Tra l’altro abbiamo fatto una buonissima gara che purtroppo abbiamo perso. Loro mi dicevano di stare tranquillo che la stagione era lunga e poi tutti sappiamo com’è finita. Quando parlo di quella Champions League dico che la partita con la Dinamo Kiev è stata quella della svolta perché abbiamo vinto una partita incredibile che non meritavamo di perdere. Loro nel primo tempo hanno fatto solo un tiro in porta. Nel secondo tempo il mister ha messo tutti davanti e alla fine l’abbiamo vinta».

SEMIFINALE DA URLO – Milito prosegue svelando un aneddoto legato a Inter-Barcellona: «Andare in svantaggio in casa con quel Barcellona poteva farci crollare, noi non abbiamo mollato e abbiamo fatto una partita straordinaria, meritando la vittoria. Avevano paura? Infatti, dopo il secondo gol di Maicon, ci siamo detti di andare perché si vedeva che in quel momento erano in difficoltà. Noi sapevamo di dover fare un gol in più perché il Barcellona sul suo campo è fortissimo. Abbiamo accelerato e dato tutto, meritando di vincere».

EMOZIONE INCONTENIBILE – Per finire Milito confessa di aver sentito molto di più la partita scudetto con il Siena che la finale di Champions League con il Bayern Monaco: «Per me con il Siena a livello emozionale è stata tra le partite più importanti della mia carriera. Quella sfida rappresenta tutto un anno di lavoro. Stai sempre davanti agli altri, poi a un certo punto la Roma ti sorpassa, tu sorpassi ancora e ti manca una partita contro una squadra molto pericolosa. Sapevamo che la Roma stava vincendo, era una partita molto sentita per noi e non potevamo lasciare andare lo scudetto così all’ultima giornata. Per fortuna è arrivato quel gol, mi ricordo lo sfogo finale quando ho pianto non solo per lo scudetto ma per la tensione di tutta la partita. Mi ricordo che la Sampdoria ci ha dato una mano vincendo a Roma. Quindi, a livello emozionale, ho sentito molto più la partita di Siena che la finale con il Bayern Monaco».

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