Mazzola: “Inter e Juve più vicine. Lukaku farà grandi cose. E su Conte…”
Mazzola, ex calciatore dell’Inter ha elogiato la nuova creatura di Conte dopo le quattro reti rifilate al Lecce. Lukaku, il gap ridotto con la Juve e la mano di Conte tra i temi toccati
CONTE COME HERRERA – «A livello caratteriale si vede già la sua impronta. A me Conte ricorda molto Herrera: prima ti entra nella testa, poi ti mette in campo». Con queste parole, Sandro Mazzola, tra le pagine de “L’Unione Sarda”, promuove a pieni voti l’esordio ufficiale di Antonio Conte a San Siro, scomodando addirittura un totem della storia nerazzurra. «Il plusvalore tecnico ed emozionale che il tecnico salentino ha apportato all’organico pare esser venuto subito a galla, evidenziando come il gap con la Juventus si sia già ridotto, di quanto lo vedremo subito nelle prime partite. Ma non voglio dirlo ad alta voce, altrimenti porto sfiga». È evidente, dunque, quanto Conte abbia già preso in mano le redini della sua nuova creatura.
OBIETTIVI E SPERANZE – Quel che è certo è che i nerazzurri non vorranno accontentarsi di giocare un ruolo da comprimari nelle tre competizioni: «È ancora difficile dire come sarà la stagione dell’Inter. C’è ancora da lavorare, ma ci sono delle cose che mi sono molto piaciute. A cominciare dalla testa dei giocatori in campo». L’aspetto mentale, dunque, è probabilmente quello dove Conte andrà a battere con maggior insistenza, per permettere alla squadra di «andare avanti bene – continua Mazzola – sia in Italia sia in Europa».
LUKAKU E LA DIFESA – L’esordio con gol del centravanti belga ex United ha ovviamente occupate le copertine e anche Mazzola incensa il nuovo acquisto: «Lo avevo già visto, mi piace. Deve ambientarsi e conoscere i compagni, ma può dare grandi soddisfazioni e fare grandi cose». La caratura dell’avversario, tuttavia, non consente voli pindarici eccessivi, anche alla luce di alcune piccole sbavature che la bandiera nerazzurra rimarca senza indugi: «A livello tattico non mi è piaciuto come si sono messi in difesa ad un certo punto del match, vale a dire nel miglior momento del Lecce, io non lo avrei fatto».