Mondo Inter

Materazzi: “Barella e Bastoni mi piacciono, Chiesa lo picchierei! Al derby…”

Materazzi è stato ospite di una diretta Instagram con Nicolò De Devitiis, inviato del programma “Le Iene”. L’ex difensore dell’Inter ha parlato dei giovani italiani, fra cui Barella e Bastoni dell’Inter, e ha ricordato l’episodio del derby contro il Milan del 2006.

PREFERENZEMarco Materazzi celebra i giovani italiani: «Mi piace Alessandro Bastoni e mi piace Nicolò Barella. Anche Federico Chiesa ma lo picchierei, perché è veramente forte. Talvolta magari accentua le cadute, però mi piace tantissimo. Ognuno ha le sue caratteristiche, non l’ho mai visto da vicino ma mi sembra più strutturato del padre, che era sgusciante: un grandissimo giocatore e un goleador vero. Anche Nicolò Zaniolo mi piace tantissimo, penso che ci siano tanti giovani molto molto forti, pure Riccardo Orsolini».

LA CRITICA – Materazzi se la prende con certi “tifosi”: «In tutti gli stadi dove andavo mi chiamavano figlio di puttana. Adesso fanno tutti i moralisti: razzismo, bianchi, neri, rossi e fanno le multe. Però i giudici che ci sono stati e ci stanno adesso non capiscono un cazzo: allora quando chiamavano a me e Mario Balotelli figli di puttana è diverso da ora che fanno buu? Non è razzismo, è una forma per far sì che i giocatori avversari non giochino bene. Questo lo voglio sperare, perché se ogni volta che andavo negli stadi mi cantavano figlio di puttana che vuoi fare? O pensi che sia gente piccola, senza intelligenza, oppure pensi che lo fanno perché ti temono: se ti temono vuol dire che sei forte».

L’EPISODIO – Materazzi chiude ricordando il derby Milan-Inter del 28 ottobre 2006, dove segnò e fu espulso per doppio giallo: «Il giudice vuole farsi bello per apparire, dà ventimila euro oppure chiude le curve. A cosa serve? Serve se lo fai veramente. Una volta in un derby col Milan feci gol, fui ammonito (per la seconda volta, ndr) giustamente perché alzai la maglietta e presi diecimila euro di multa. Andai dalla disciplinare, c’era l’avvocato dell’Inter e mi ha detto: “Marco, vai dentro e di’ che il gesto ai tifosi avversari non era per loro ma solo per i tuoi”. Vado dentro, mi chiedono con chi ce l’avevo: “Con i tifosi avversari, perché da dieci anni mi cantano figlio di puttana”. Da diecimila euro scalarono a cinquemila euro».

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