Mondo Inter

Marotta: «Hakimi scelta dolorosa, ma garantita continuità dell’Inter»

Beppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, è presente in questo momento alla conferenza stampa di presentazione della nuova stagione dell’Inter in compagnia del nuovo tecnico Simone Inzaghi (QUI il live della conferenza). Nella sua introduzione Marotta è tornato anche sulla cessione di Hakimi al PSG formalizzata ieri.

VIA ALLA NUOVA STAGIONE – Marotta apre la conferenza stampa e la nuova stagione con queste parole: «Con questa conferenza prende il via la nuova stagione, che sarà come sempre difficile. Oggi abbiamo il piacere di presentare il nuovo allenatore Simone Inzaghi: è un motivo di grande orgoglio, significa che il progetto Inter continua ed è affidato alle buone mani di un giovane allenatore. Di esperienza ne ha tanta, è tra i più vincenti in Italia. Siamo onorati di questo, è il profilo adatto per i valori autentici di questo club: competenza, entusiasmo, cultura del lavoro e rispetto della storia di questo club, fatta di vittorie e di un palmarès ricco di successi».

IL MOMENTO – Marotta descrive il momento di crisi dell’Inter e di tutto il calcio in generale: «Siamo in un momento difficile, post-pandemia, caratterizzato da sofferenze e perdita di persone che conoscevamo. In contemporanea anche di un effetto nell’economia mondiale, che ha creato grandi problemi. Di riflesso il mondo del calcio è alla ricerca di un modello che dia sostenibilità: siamo ormai lontani dal modello di mecenatismo, caro anche a questa città, che vedeva i proprietari delle società avere a cuore le sorti del proprio club, anteponendo il risultato sportivo al bilancio. Oggi è impossibile, bisogna avere un modello di sostenibilità e continuità. Di sicuro l’Inter vuole continuare attraverso quelli che sono gli intenti della proprietà, sulla falsariga della propria storia, per cercare di ottenere gli obiettivi sportivi nel rispetto delle questioni finanziarie. Il compito del management, cito Piero Ausilio, io e Dario Baccin per la parte sportiva, ma anche Alessandro Antonello per quella corporate, è allestire una squadra competitiva nel rispetto degli equilibri economico-finanziari. Siamo davanti a uno scenario inquietante, che purtroppo riserverà ancora spiacevoli situazioni».

RECUPERARE RISORSE – Marotta torna sulla necessità di recuperare risorse: «Oggi la situazione economico-finanziaria vede il mondo del calcio in difficoltà: serviranno ancora diversi miliardi di euro. Dovranno essere messi a disposizione da parte degli azionisti, o in termini di equity o di finanziamenti di terze entità. Ci tengo a sottolinearlo, ed è giusto farlo, che la nostra proprietà da quando è all’Inter ha profuso circa settecento milioni di euro per dare solidità e continuità. Oggi la situazione è cambiata: l’economia mondiale è in piena contrazione e anche il mondo del calcio ne paga le conseguenze. È impensabile chiedere sacrifici finanziari alla proprietà: bisogna fare di necessità virtù, ma non è che più spendi più vinci».

LE SCELTE – Marotta parla delle scelte che sono e saranno fatte, alcune dolorose, come la cessione di Hakimi al PSG formalizzata ieri: «Certamente sono state fatte delle scelte dolorose: abbiamo dovuto cedere Hakimi, che era un asset importante, ma proprio per dare continuità. La speranza è che possa tornare il nostro pubblico: giocare senza è triste. Un antropologo e sociologo, Maurice, ha detto che il calcio senza pubblico è pari a zero. Noi che abbiamo vissuto tante partite così abbiamo notato tanta tristezza, anche se la squadra ha vinto tanto. L’auspicio per il nostro Governo è di poter riaprire gli stadi italiani, sulla scorta dell’esperienza che sarà fatta in Premier League e Liga. Da una parte il calcio rappresenta un fenomeno sociale fondamentale: credo che i tifosi siano un patrimonio, per ogni società calcistica».

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