Mondo Inter

Marino: “Coutinho e Zaniolo ceduti dall’Inter, due casi diversi. Andò così”

Pierpaolo Marino – noto dirigente calcistico-, intervenuto a “Microfono Aperto” su Radio Sportiva, ha risposto alla domanda di un tifoso dell’Inter che gli chiedeva un parere sull’operato di Piero Ausilio a suo dire colpevole delle cessioni di Philippe Coutinho e Nicolò Zaniolo

GIOVANI PARTITI… TROPPO PRESTO – Di seguito l’intervento di Pierpaolo Marino: «La situazione di Philippe Coutinho fu diversa da quella di Nicolò Zaniolo, il brasiliano pagò un utilizzo prematuro di Rafael Benitez in età tenera. Il tecnico spagnolo lo schierò da subito appena maggiorenne come salvatore della patria in un momento in cui Wesley Sneijder cominciò ad avere una fase involutiva, in un’Inter da rifondare con problemi interni di spogliatoio e giocatori in parabola discendente. La squadra nerazzurra si trovava in pieno logorio da Triplete e il ragazzo a quell’età e con le spalle piccole non aveva la forza e il peso oneroso di sovvertire la situazione, non era pronto in quel momento. Quell’utilizzo ha bruciato il calciatore agli occhi della platea e della società stessa, poi quando ci si ingarbuglia in questa situazione si possono fare valutazioni sbagliate. In quel caso non do responsabilità a Piero Ausilio (al tempo della sua cessione, nel gennaio 2013, il direttore sportivo responsabile dell’area tecnica era ancora Marco Branca, ndr), allora cosa dovremmo dire di Mohamed Salah alla Roma che ha poi preso Patrik Schick a 40 milioni e se oggi te ne danno 15 è già tanto? Per quanto riguarda Zaniolo invece è incomprensibile, l’hanno valutato anche i tecnici della prima squadra e non so fino a che livello il direttore sportivo sia responsabile ma questa situazione con un cambiamento così repentino anche mediatico del calciatore non ricordo di averla vissuta in anni di carriera! Una sorprendente evoluzione, fortunata la Roma, sfortunata l’Inter ma anche colpevoli i nerazzurri così come la Fiorentina. Sono cose che succedono nel calcio, mi viene da pensare a Paolo Rossi che fu mollato dall’Inter e a distanza di 7-8 anni divenne capocannoniere del Mondiale, ma a distanza di soli due mesi sorprende molto».

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