Marianella: “Mourinho innovatore. La rivalità con Guardiola…”
Massimo Marianella, dagli studi di “Sky Sport”, ha parlato diffusamente di José Mourinho e del suo impatto nel mondo del calcio in riferimento, soprattutto, alla sua esperienza all’Inter
MOURINHO INNOVATORE – Mourinho è stato un innovatore su alcuni aspetti: «Ovviamente è un grande del calcio, per quello che ha vinto, come lo ha vinto e l’impatto che ha avuto. E’ stato un allenatore innovativo per come si è proposto ma anche, e quest è un piccolo segreto che hanno i giocatori, per gli allenamenti. Il vero Mourinho innovativo è stato per come allenava i giocatori, 90 minuti a blocchi, con stazioni diverse, tempi e ritmi da gara, mai noiosi. I giocatori erano pronti a rispondere. Poi erano allenamenti blindati e segreti per mantenere questo riserbo. Ha vinto tanto, 25 trofei, è uno dei quattro allenatori ad aver vinto quattro campionati diversi e ci ha messo anche le quattro coppe nazionali, un grande a parole e con i fatti».
MOURINHO ED HERRERA – Un paragone con un altro grande allenatore nella storia dell’Inter come Helenio Herrera: «Hanno vinto entrambi, reso grande l’Inter, in due epoche diverse e in una maniera roboante. Sono stati due comunicatori forti, in maniera diversa ma anche simile per gli effetti che hanno portato. Anche dal punto di vista tecnico e tattico hanno avuto delle pensate che possiamo avvicinare, come Facchetti fluidificante sulla fascia sinistra per Herrera e un Eto’o che, nella stessa fascia, ha dato un contributo inatteso. Questo è il paragone che mi sento di fare».
LA RIVALITA’ CON GUARDIOLA – Mourinho è stato protagonista di una grande rivalità con Pep Guardiola: «Questa è stata la più grande rivalità. Difficile dire chi sia il più bravo, hanno vinto uno 25 trofei l’altro 29, in modo diverso. Se questa rivalità fosse stata un film, almeno all’inizio, Guardiola sarebbe stato quello bello e buono, Mourinho quello brutto e cattivo. In realtà poi la mia esperienza mi ha portato a pensare in maniera diversa. Col passare degli anni la supponenza, l’insofferenza, la cattedraticità di Guardiola che si è messo anche a esporsi in politica mi ha portato a rivalutare l’atteggiamento di Mourinho. Sono stati due che hanno vinto in maniera diversa».