Marelli: «Rigore Inter? Palla non cambia direzione. Vedo discontinuità»
Marelli mette (quasi) sullo stesso piano il rigore dato all’Inter contro la Fiorentina e quello revocato al Napoli contro la Roma. A Sunday Night Square, programma di DAZN, l’ex arbitro fa un lungo intervento per spiegare le decisioni dei direttori di gara.
IL PARAGONE – Luca Marelli giudica i rigori all’Inter contro la Fiorentina e al Napoli con la Roma: «Episodi che hanno molto in comune, oggettivamente. Entriamo in un discorso filosofico, che ci interessa fino a un certo punto ma che è importante. Tanguy Ndombele sposta il pallone, che acquista molta velocità dopo il contatto con la mano di Rui Patricio, che lo tocca in maniera molto evidente. Il fatto che acquisti velocità fa capire che il tocco è determinante per la non concessione del rigore, quello di sabato è diverso. La differenza è che lì il pallone è rimasto quasi identico, sia nella direzione sia nella velocità. Non sto dando una giustificazione, ma una spiegazione per cui su episodi molto simili ci siano state diverse interpretazioni del protocollo. Giuste? A livello di giustificazione no, sono molto simili. L’intensità del tocco del portiere sul pallone in Fiorentina-Inter non cambia velocità, a Roma sì».
ECCESSIVI – Marelli fa una critica personale: «Lo dico molto chiaramente, sono rigori che non mi piacciono in generale. Si crea un corto circuito: dopo c’è un contatto fra Federico Dimarco e Pietro Terracciano, dove il portiere non può smaterializzarsi così come l’attaccante. Non si può pensare a una punibilità dell’intervento di Terracciano, perché sono due corpi che si scontrano in un’azione dinamica. Il fatto che vengano concessi questi rigori è un po’ una discontinuità con quello che stiamo vedendo quest’anno. L’anno scorso, dopo undici giornate, avevamo superato i cinquanta rigori mentre quest’anno siamo a ventisette. Sono contatti abbastanza leggeri, con il portiere che tocca il pallone».