Mondo Inter

Marchetti: “Inter e Milan devono fare lo stadio insieme! Un solo ostacolo”

Luca Marchetti – giornalista di “Sky Sport” -, ospite presso l’Università “Alma Mater Studiorum” di Bologna per un incontro sugli stadi di proprietà, analizza la particolare situazione di Inter e Milan con il progetto legato alla costruzione del nuovo impianto cittadino. Ecco quanto raccolto dall’inviato di Inter-News.it

STADIO (ANCORA) CONDIVISO – Per tornare a competere servono sforzi anche all’esterno del rettangolo di gioco, Luca Marchetti ne è certo e porta anche dei dati a conferma: «Non esiste in Europa e nel mondo una struttura che ospita due squadre, ma il progetto ormai acclarato da Inter e Milan è quello di costruire lo stadio insieme, se al posto del “Giuseppe Meazza” in San Siro o meno vedremo. Nel periodo 2002-2010 solo il 24% delle partite dell’Inter ha superato i 60.000 spettatori nonostante gli scudetti vinti, il Milan ha avuti numeri superiori avendo vinto le Champions League, mentre nel periodo 2010-2018 l’Inter invertito la tendenza rispetto al periodo precedente con 25 partite, ma questo fa capire che non serve fare uno stadio da 80.000 posti, ne basta uno da 60.000 a Milano. Inter e Milan devono fare lo stadio di proprietà, punto! L’Inter in media prende 17 euro a seggiolino, il Milan 15… L’anno scorso l’Inter ha riempito San Siro al 72%, un bel risultato. In teoria si dovrebbero spendere 10 milioni a seggiolino per il nuovo stadio, che non sarebbe il più caro e costoso d’Europa, bensì il più moderno in circolazione. Inter e Milan vogliono realizzare il nuovo stadio condiviso perché è un unicum: sono abituate a condividere San Siro, non sono come Roma e Lazio o altre squadre in conflitto stracittadino, il rapporto tra nerazzurri e rossoneri è civile anche durante il derby; hanno un bacino di affluenza molto simile; condividono i costi di sviluppo potendoli dimezzare; c’è un godimento dei ricavi individuali in base a chi gioca la partita, quindi gli stessi ricavi, ma con i costi dimezzati. I led oggi permettono di cambiare i colori dello stadio: un giorno può essere nerazzurro e un giorno rossonero, basta un click. Ci sarebbe comunque il problema della viabilità in quella zona di Milano, quindi l’unico vero problema sarebbe legato al naming rights condiviso, dato che il nome non può essere una volta Pirelli e una volta Emirates, per fare un esempio: forse questo è l’unico motivo per cui Inter e Milan non hanno ancora trovato l’accordo sul nuovo impianto sportivo».

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