Marchegiani: «Inter migliorata ma trovo un difetto. Radu? Non ha pensato»
Marchegiani trova una crescita dell’Inter, pur non essendo ancora completa. Da ex portiere ha inevitabilmente dovuto raccontare anche la nuova papera di Radu, che ha costretto la Cremonese al KO contro la Fiorentina al 95′ (vedi articolo). Queste le sue parole da Sky Calcio Club.
IL NUOVO DISASTRO – Dopo Bologna-Inter per Ionut Andrei Radu c’è un altro errore pesantissimo, al 95′ di Fiorentina-Cremonese sul 2-2. Luca Marchegiani lo spiega a livello tecnico: «Paura ricordando Bologna? Magari l’avesse avuta, nel senso che secondo me non ha minimamente pensato che questa palla gli potesse creare difficoltà. In realtà non è una palla semplice, la difficoltà è il contatto col palo: lui la perde perché ha un contatto col palo, l’aveva bloccata bene. Non è stata una difficoltà nella presa, la deve mandare sopra. Fa una corsa a ritroso che gli complica tutto, ma non è un difetto di presa: finisce contro il palo e la palla entra dentro».
LA CRESCITA – Marchegiani trova i lati positivi dell’Inter: «Se facciamo la sommatoria dei giocatori che ha ceduto e che ha preso secondo me è migliorata. Poi lo diranno le prestazioni e il rendimento durante la stagione, però secondo me è migliorata. Ha perso Ivan Perisic, ora Robin Gosens non riesce a rappresentare le stesse caratteristiche e certezze però non ho dubbi che crescerà. Ha alternative in mezzo al campo, perché Henrikh Mkhitaryan lo è non solo di Hakan Calhanoglu. L’anno scorso senza Marcelo Brozovic l’Inter ha perso il campionato, Kristjan Asllani deve crescere ma è un vice-Brozovic di livello. Romelu Lukaku è… Lukaku».
L’ERRORE – C’è il rovescio della medaglia sull’Inter, secondo Marchegiani. Ecco quale: «Ho trovato un altro difetto, è come se la squadra non avesse dei codici chiari. Alcune caratteristiche sono cambiate, molti spazientiti e troppa gente che sbraccia. Una scelta sbagliata non è accettata bene dai giocatori, sicuramente fa parte delle caratteristiche e del modo di rappresentare i sentimenti però può significare che la squadra ancora certi codici di gioco non li ha ben chiari e automatizzati. Si lascia la scelta individuale al giocatore, più che magari quella studiata e preordinata che aiuta».