Marani: “Lukaku straordinario, Lautaro Martinez ideale per lui”
Lukaku e Lautaro Martinez hanno trascinato ieri l’Inter a una fondamentale vittoria sul campo dello Slavia Praga che rilancia le ambizioni Champions dei nerazzurri. L’analisi di Matteo Marani dagli studi di Sky Sport
CI SONO MARGINI – Lukaku e Lautaro Martinez sono una grande coppia con margini di miglioramento: «Ci sono dei margini, Lukaku ha fatto più di 50 gol con il Belgio e si sta presentando in Italia con 10 gol in campionato e ieri è arrivato anche il gol in Champions. Chiaro che siamo di fronte a un giocatore che non scopriamo oggi, non ne ha bisogno. Quello che colpisce è come si trovano i due, questa è la vera cosa inattesa, almeno a questo livello. Una coppia per funzionare ha bisogno che nessuno dei due pensi che l’altro porti via qualcosa, ma che possa dare qualcosa. Spesso si parla di egoismo, ma il concetto è diverso, è il non avere paura che l’altro ci sottragga qualcosa, anzi, che può dare qualcosa. In questo momento nella testa di Lukaku e Lautaro Martinez non esiste questo proprio perché sono diversi, nessuno dei due ha paura che l’altro possa togliergli qualcosa. Ci sono caratteristiche generali, ma è proprio un approccio. Si trovano, si sentono, si vedono anche quando non si vedono. I due secondo me beneficiano del gioco di Conte, fatto di verticalità costante, permette ai due di accorciare e prendere la profondità dell’altro. Uno, Lukaku, è il riferimento più fisico, l’altro gli gira attorno e in genere va davanti per prendere gli spazi che apre Lukaku. Lukaku fa sentire la sua altezza e il suo peso, ma è esaltato perché Lautaro Martinez è l’ideale per lui, tutto quello che non può avere in rapidità e cattiveria che invece Lautaro Martinez ha, sono perfetti. Butto una provocazione, come migliore coppia del campionato se la giocano con Dybala e Higuain che però sono leggermente meno coppia, in Lukaku-Lautaro Martinez 1+1 fa 3, c’è un plusvalore».
STANKOVIC TORNA ALL’INTER – Marani si concede anche un pensiero su Dejan Stankovic, tornato oggi nello staff dell’Inter«Lui è un buon maestro e può sicuramente insegnare molto. Credo che l’identità di un club si formi anche attraverso questo, nella capacità di trattenere i propri giocatori come parte dello staff».
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