Mandorlini: “Inter squadra operaia. Balotelli? Ironia, non razzismo”
L’ex allenatore dell’Hellas Verona e difensore dell’Inter, Andrea Mandorlini, ha parlato ai microfoni di “TMW Radio”, durante la trasmissione “Maracanà”, del momento di forma dei nerazzurri. Focus anche sull’impatto di Romelu Lukaku e sull’episodio di razzismo nei confronti di Mario Balotelli in Hellas Verona-Brescia.
MENTALITÀ – Ha il cuore diviso a metà Andrea Mandorlini. Ex difensore dell’Inter dei record, con Giovanni Trapattoni in panchina (squadra di cui faceva parte anche Alberto Rivolta, tragicamente scomparso ieri) ed ex allenatore dell’Hellas Verona, che sabato affronterà i nerazzurri al Meazza. «L’Inter è una squadra operaia ma ha una grandissima mentalità. Filosofia di pensiero inculcata dal suo allenatore. Proprio questa mentalità li farà resistere fino alla fine nella lotta per lo scudetto. I calciatori, anche quelli più importanti, seguono il mister e si sacrificano con rientri difensivi. Soffrono e vincono insieme».
NUOVI CALCIATORI E VECCHIE ABITUDINI – L’impatto di Romelu Lukaku con la Serie A è stato a dir poco meteoritico. Lo dicono anche i numeri: «Il belga è estremamente abulico nel gioco, sembra quasi goffo a volte, ma è efficace. Ha un grandissimo spirito e si è integrato benissimo col gruppo e coi compagni di reparto. Fare meglio di così, per lui, è difficile. Balotelli? Non credo sia razzismo. Anche il primo anno al Milan, quando io ero in panchina con l’Hellas Verona, fu beccato dai tifosi nello stesso modo. Credo si tratti di ironia, non di razzismo. Credo che con Mario non ci sia stato nulla. Ha un po’ enfatizzato ed esagerato questa situazione. Mi auguro che torni la tranquillità e che lui capisca che lo “sfottò” ci sta ed è riservato ai calciatori più forti».