Longhi: «Inter, ieri come con l’Udinese. Dito medio Conte? Non dal nulla»
Juventus-Inter di ieri ha riproposto un problema cronico di questa stagione: la difficoltà a sfondare contro difese chiuse. Bruno Longhi, nel corso di “Microfono Aperto” su “Radio Sportiva”, ha segnalato una ripetizione rispetto all’Udinese e commentato la vicenda del dito medio di Conte.
PROBLEMI RIPETUTI – Bruno Longhi giudica la partita di ieri: «L’atteggiamento è figlio del risultato dell’andata. Fosse finita quella 0-0 l’Inter avrebbe avuto più spazi, la Juventus avrebbe giocato in un altro modo. È uno 0-0 che dice male all’Inter e dice bene alla Juventus. Ha fatto la partita che ha fatto a Udine con l’Udinese: non voglio paragonarla con la Juventus, ma con centrali che chiudono tutti gli sbocchi escono fuori gare del genere. È venuta fuori grazie al risultato dell’andata, ma l’Inter non ha i ricambi della Juventus, coi giocatori in grado di stravolgere a gara in corso. Può sostituire Arturo Vidal con Roberto Gagliardini e Ivan Perisic con Ashley Young, ma deve fare tutto attraverso una manovra che a volte riesce e altre viene bloccata dal difensivismo degli avversari».
LITE – Longhi valuta anche quanto successo in tribuna: «A me pare che Antonio Conte non dimentica il suo passato juventino, mentre il popolo juventino si sta dimenticando del passato di Conte. Questo è quanto emerge attraverso i social. Su cento persone che hanno alzato il dito medio tutte e cento lo hanno fatto in reazione a qualcosa, non è che lo fai dal nulla. Un presidente dovrebbe avere uno stile ancora superiore, siamo in un campo di calcio e non a teatro: senza pubblico si sente tutto. Teniamo conto di quale contesto lavorano sia i dirigenti sia gli allenatori, con le tensioni che il calcio procura. Ci sono situazioni che fanno sì che l’adrenalina schizzi fuori, per cui cerchiamo talvolta un pizzico di comprensione».