Marco Lombardo, giornalista del quotidiano “Il Giornale”, è stato ospite di “Aspettando il weekend” su Sportitalia e ha spiegato come Conte e l’Inter potrebbero avere in casa la punta che, nell’ultima sessione di mercato, non è stata possibile acquistare. Positivo il suo giudizio su Barella, fin qui utilizzato solo a partita in corso.
ALLENATORE DI VERTICE – Marco Lombardo elenca i motivi per cui l’Inter ha fortemente voluto Antonio Conte, in primis il carisma: «È stato per questo per cui è stato voluto dalla proprietà. È stato voluto da Giuseppe Marotta, è stato voluto dalla proprietà: si sa che con lui in panchina si parte già con delle idee chiare, e con giocatori che seguono l’allenatore che è la cosa fondamentale. Negli ultimi anni l’Inter ha avuto questo tipo di problema, per un modo o nell’altro da un allenatore insicuro, come poteva essere Walter Mazzarri quando è venuto all’Inter, e da un allenatore assolutamente inesperto come Frank de Boer sino ad arrivare a Luciano Spalletti, che è sicuramente un otimo tecnico ma dal punto di vista della coesione dello spogliatoio purtroppo ha delle lacune, l’ha dimostrato alla Roma e l’ha dimostrato all’Inter».
ASSENZA RECUPERATA – Lombardo parla dell’attaccante che l’Inter può avere in casa: «Si voleva partire da lì, poi è chiaro che l’Inter ha delle mancanze probabilmente in alcuni ruoli, cioè manca un’abbondanza, però è anche vero che l’Inter ha per esempio Sebastiano Esposito, che per adesso giustamente non gioca ma è stato il primo ad abbracciare Romelu Lukaku al suo primo gol a San Siro. Si è creato un legame: un giocatore esperto come Lukaku è intelligente e sa come fare spogliatoio, tanto che tutti hanno detto che sembra sia all’Inter da anni. Per Esposito avere un giocatore del genere come riferimento, a diciassette anni, probabilmente potrà servirgli: un riferimento del genere ti può far maturare in maniera molto rapida, quindi non è escluso che quell’attaccante che manca a Conte se lo ritrovi in casa».
CRESCITA INEVITABILE – Lombardo chiude su Nicolò Barella: «Si deve specializzare. Nel Cagliari, ovviamente, era il giocatore dal tasso tecnico superiore e a volte non sapevi qual era il ruolo a centrocampo, perché li faceva tutti. Era talmente dirompente il suo gioco che era abituato a scorrazzare in diverse zone del campo. Conte gli chiede di giocare da interno e lì si deve specializzare ancora in quel ruolo, mentre Stefano Sensi è quello lì. Secondo me sono soldi spesi non bene ma benissimo».
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